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Alessandro Mecca cucinerà al castello di Grinzane Cavour

DALL’11 MARZO RIAPRE IL RISTORANTE ALL’INTERNO DEL MANIERO, SEDE DELL’ENOTECA REGIONALE PIEMONTESE CAVOUR, ALL’INSEGNA DI UNA CUCINA ESSENZIALE, AUTENTICA, IMMEDIATA.

Alessandro Mecca al castello di Grinzane Cavour
Alessandro Mecca

GRINZANE CAVOUR Classe 1984, torinese, Stella Michelin conquistata nel novembre 2018, Alessandro Mecca arriva nelle colline delle Langhe nel ristorante che trova spazio tra le suggestive mura del castello, sede dell’Enoteca regionale piemontese Cavour. A partire dall’11 marzo, prenderà il via la nuova avventura del cuoco (non vuole essere chiamato chef, ndr) dopo i sette anni trascorsi alla guida dello Spazio7, ospitato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino.

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ALESSANDRO MECCA
Figlio d’arte, dopo aver mosso i primi passi nella cucina del ristorante di famiglia, lo storico Crocetta di Torino, dove ha imparato le basi fondamentali del lavoro e scoperto la passione per la cucina tradizionale italiana, il suo curriculum parla di una lunga gavetta passata per il ristorante L’estate di San Martino a Villanova d’Asti e impreziosita dall’esperienza al D.O.M. di San Paolo con Alex Atala, fra i maggiori esponenti della cucina contemporanea brasiliana, fino al progetto dello Spazio7. Al suo fianco ci sarà il socio Marco Ceresa, imprenditore torinese con un passato nell’automotive, prima di approdare nel mondo della ristorazione.

LA CUCINA
Tra le mura medioevali del locale, nelle sale che ospitarono il conte Camillo Benso di Cavour, con una vista straordinaria sulle colline delle Langhe, la maestosità del luogo si compenetra con una cucina di impostazione classica, interpretata con un approccio contemporaneo. Ispirata dai grandi maestri della cucina italiana, quella di Alessandro Mecca è una «cucina di gesto, fatta con amore e bellezza, che vive di un approccio molto naturale al cibo: non è un metodo e non è una tecnica». L’atto del cucinare, il sapiente uso delle mani, oltre che degli ingredienti, trova quindi corrispondenza nella cucina contadina langarola, con una solida base che affonda le sue radici nella tradizione italiana. «La mia cucina riflette il mio modo di essere: essenziale, autentica, schietta, immediata» dice Mecca. «È una cucina che abbandona il superfluo, sceglie pochi ingredienti in armonia tra loro per restituire alle persone sapori autentici e originari che stimolano sensazioni, rituali, ricordi».

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IL MENÙ
Quanto al menù, nessuna divisione tra antipasti, primi e secondi, ma la possibilità di scegliere piatti singoli o lasciarsi guidare con due proposte: Tra le mura e Punti di vista, per vivere delle esperienze uniche, improntate a un senso di grande accoglienza e libertà. «Nel creare o nell’assaggiare un piatto ci si deve sentire liberi di essere» aggiunge Mecca. «Liberi di esplorare con naturalezza gli ingredienti. Liberi di gustare il cibo con tutti i sensi: occorre poter chiudere gli occhi per assaporare meglio un boccone, ascoltandone il rumore». La carta dei vini presenta un’ampia scelta di vini del territorio, selezionati dall’Enoteca regionale Piemontese Cavour, oltre a numerose bottiglie espressione di altri territori di eccellenza vitivinicola.

IL RISTORANTE
Completamente rinnovato nei locali, con uno stile rispettoso della maestosità del luogo, reso accogliente e luminoso, il ristorante offre in tutto la disponibilità di 40 posti su nove tavoli, con servizi a pranzo e a cena dal mercoledì alla domenica. La prenotazione è consigliata, telefonando al 333-20.33.571 o attraverso il sito web www.alessandromecca.itSottolinea ancora Mecca: «Il castello è il ristorante che vive in mezzo alle persone. Non è solo il luogo dove si cucina, si mangia e si beve. È uno spazio che accoglie con gentilezza, amore e naturale bellezza. Vorrei che fosse il luogo dove costruire legami, condividere idee, mettere in moto nuovi progetti, abbracciare valori comuni».

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LA SOSTENIBILITÀ
Grande attenzione è stata posta nella scelta dei fornitori e delle materie prime, privilegiando produttori locali: piccoli coltivatori, allevatori e realtà artigiane, con un occhio di riguardo alla sostenibilità del progetto, declinata lungo i tre assi ambientale, economica e sociale. Annota Mecca: «La ricerca della qualità è la prima forma di sostenibilità. Lo pretendo nel mio ristorante: lo devo ai miei clienti. Ma al di là dell’attenzione all’ambiente attraverso la scelta accurata di fornitori e materie prime, oggi pressoché scontata, per noi essere sostenibili significa rispettare innanzitutto le persone. È la sostenibilità delle risorse umane. Intendo quell’insieme di azioni che incoraggiano la motivazione delle persone, sostengono l’espressione piena delle qualità lavorative e umane del singolo. Formazione, team building, tanto lavoro in cucina, ma anche più tempo libero. I ragazzi della mia brigata godranno di due giorni di riposo: per essere più dinamici e creativi in cucina abbiamo bisogno di vivere una vita fuori dal lavoro. L’esigenza è quella di nutrire il nostro lato umano e personale, per essere eccellenti professionisti. Le idee nuove sono anche una contaminazione della personalità dei ragazzi della mia brigata: sono freschezza, attualità, futuro».

LA CAFFETTERIA
A impreziosire il tutto, affacciata sulle vigne che circondano il maniero, la caffetteria classica all’italiana, dove poter apprezzare, oltre ai cocktail tradizionali italiani, le specialità dell’Italia, dall’espresso al marocchino, dal bicerin (leggenda vuole fosse il caffè preferito di Cavour) allo zabaglione, accompagnati da una ricca proposta di torte fatte in casa. Per le belle giornate, da segnalare l’area relax esterna, ricavata nel cortile interno del castello, realizzata sullo stile dei caffè storici torinesi. Conclude Alessandro Mecca: «Non vedo l’ora di cominciare questa nuova, emozionante avventura. Il castello di Grinzane Cavour mi affascina da sempre: è una delle location più belle del Piemonte, in un territorio caratterizzato da standard elevatissimi nell’offerta enogastronomica. Quella di provare a crescere e a sviluppare il mio progetto di cucina tra queste colline sarà una sfida estremamente stimolante».

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