La pittura di Massimo Berruti pronta al volo negli Usa

La pittura di Massimo Berruti pronta al volo negli Usa

CANELLI «In una composizione tra il figurativo e l’astrazione geometrica, pertinente per raccontare l’infinità dell’universo, non percepibile all’uomo e immaginabile esclusivamente in termini visionari, il sistema planetario ruota ellitticamente intorno alla propria stella, mostrando le ombre del proprio moto di rivoluzione che disegna equilibrio matematico. Una simbolica tensione verso la vitalità della luce».

È la descrizione di Vittorio Sgarbi dell’opera Un corteo di pianeti si avvicinano e poi si allontanano da una stella di Massimo Berruti. La recensione del critico ferrarese si trova su Porto franco, pubblicazione curata dallo stesso Sgarbi e dedicata a quelli che definisce «artisti isolati».

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“Un corteo di pianeti si avvicinano e poi si allontanano da una stella”

Magari, chi conosce Berruti soprattutto come campione di pallapugno, potrebbe vedere nei pianeti i balon che per molti anni Massimo ha colpito con maestria negli sferisteri di Piemonte e Liguria. In fondo è inevitabile, per un personaggio che si è mosso con successo sia nel mondo artistico che in quello sportivo.

A proposito di pallapugno e arte un paio d’anni fa Berruti ha esposto le sue opere al castello di Monastero Bormida, a poche decine di metri da dove sorgeva lo sferisterio nel quale ha ottenuto le vittorie più belle.

Classe 1948, di Rocchetta Palafea, nella Langa astigiana, Berruti ha iniziato la ricerca pittorica nel 1968 ispirandosi alla pop-art e ha iniziato a esporre nel 1973, l’anno in cui ha vinto il primo scudetto nell’allora pallone elastico, spezzando l’egemonia di Bertola. È un caso, ma la coincidenza è suggestiva.

Alla fine degli Anni ’80, l’artista canellese ha cambiato tecnica, passando all’aerografo a mano libera, tecnica a spruzzo su base nera eseguita praticamente “in diretta”, con margini di errore ridottissimi. Berruti è per certi versi la dimostrazione della fondatezza dell’espressione “Nessuno è profeta in patria”.

L’artista racconta, sorridendo con un po’ di amarezza, che a volte, a Canelli, ci sono persone che lo incontrano e gli chiedono se dipinge ancora, nonostante una carriera ormai lunga mezzo secolo e mostre in Italia e all’estero.

Dall’autunno, alcuni dipinti di Berruti saranno inseriti, insieme a quelli di una cinquantina di pittori e scultori, in una mostra itinerante che toccherà le più importanti città degli Stati Uniti.

A ottobre l’esposizione sarà a Washington, a novembre a Miami, a gennaio a Los Angeles e a marzo a New York, dove alcune opere saranno scelte per essere mostrate sul maxischermo di Times square, reso celebre dal conto alla rovescia di Capodanno. E così, anche Oltreoceano scopriranno che Massimo Berruti dipinge ancora.

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“Il mio nuovo amatissimo percorso”

Corrado Olocco

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