Operazione Feudo: nuova udienza per l’ex sindaco Maiolo

Il processo è proseguito il contro esame del maresciallo della Guardia di Finanza di Cuneo che indagò sul caso

A Santo Stefano Roero un piano opere da 17 milioni
Renato Maiolo

ASTI È proseguito il contro esame del maresciallo della Guardia di Finanza di Cuneo da parte della difesa nell’udienza che si è svolta, nei giorni scorsi, presso il Tribunale di Asti, nell’ambito del processo contro i sei imputati per la vicenda che aveva colpito Santo Stefano Roero: l’ex sindaco del paese Renato Maiolo e il segretario comunale Anna Maria Di Napoli (entrambi accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso morale e materiale in atti pubblici e turbativa d’asta; a Maiolo sono contestati anche i reati di peculato, minacce e porto abusivo d’armi); il geometra Giovanni Careglio; l’architetto Cinzia Gotta; il professionista esterno, beneficiario di somme pagate, Marco Musso; e la responsabile finanziaria dell’Ente comunale Federica Borello. Davanti al collegio giudicante, presieduto dal dottor Alberto Giannone (a latere i giudici Victoria Dunn ed Elio Sparacino), e al Pm Davide Lucignani, il maresciallo ha continuato a riferire sulle indagini svolte e sul loro sviluppo. Presenti in aula Maiolo, gli altri cinque imputati e l’attuale sindaco di Santo Stefano Roero Giuseppina Facco, costituita parte civile con l’avvocato Giulio Calosso.

Il legale Roberto Ponzio, che difende Maiolo, ha ribadito: “Il mio assistito si propone di dimostrare la correttezza del proprio operato e che i contributi erogati al Comune di Santo Stefano Roero sono stati destinati esclusivamente a spese utili alla qualità urbana e al tessuto sociale del paese, che sono migliorati negli anni in cui Maiolo è stato sindaco. Contestiamo con forza che vi siano state appropriazioni o distrazioni di denaro.”

Le indagini erano scaturite a seguito dell’accertamento da parte della Corte dei Conti di Torino di un passivo di un milione e 300mila euro circa per le casse comunali: la Guardia di Finanza di Cuneo aveva documentato un sistema fraudolento, che sarebbe stato messo a punto da Maiolo e di Napoli con il geometra e l’architetto, per richiedere e indirizzare i finanziamenti pubblici ricevuti dall’Ente, cioè 15 milioni di euro negli ultimi 15 anni, verso opere pubbliche inutilizzate, la cui progettazione sarebbe stata affidata, con importi talora gonfiati, agli stessi tecnici compiacenti. Il procedimento proseguirà il 19 luglio per terminare il contro esame del maresciallo della Guardia di Finanza e iniziare l’audizione dei testi del Pm.

Manuela Zoccola

 

Banner Gazzetta d'Alba