Processo Roggero: per l’accusa il gioielliere era capace d’intendere

Duplice omicidio e porto abusivo d'arma da sparo i reati contestati all'imputato

Rapina in gioielleria: uno dei rapinatori uccisi viveva a Bra

ASTI Mario Roggero era capace di intendere e volere quando, la sera del 29 aprile 2021, sparò e uccise Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli (di 58 e 44 anni), i due rapinatori entrati poco prima nel suo negozio di via Garibaldi a Grinzane Cavour, assieme ad Alessandro Modica (35 anni), rimasto ferito dopo l’assalto. É la conclusione del perito dell’accusa, lo psichiatra torinese Roberto Keller, chiamato ieri (venerdì 7 luglio) in aula dinnanzi al giudice Alberto Giannone, nell’ambito del processo per duplice omicidio e porto abusivo d’arma da sparo. Secondo l’esperto Roggero (66 anni) premette il grilletto consapevole delle conseguenze dei suoi atti.

Tesi contestata dal perito della difesa, Enrico Zanalda, fatto durante durante il contraddittorio dal legale del gioielliere, Dario Bolognesi. Secondo l’esperto, sulle azioni dell’uomo avrebbe pesato un disturbo da stress post traumatico: i due psichiatri concordano, tuttavia, sul fatto che l’imputato agì convinto di difendersi.

Soddisfazione hanno espresso i parenti delle vittime, rappresentati dagli avvocati Marino Careglio, Angelo Panza, Giuseppe Caruso e Giulia Mondino. La prossima udienza si terrà il 6 ottobre, quando il pubblico ministero Davide Greco pronuncerà la requisitoria.

 

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