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Autostrada, c’è il progetto esecutivo per il lotto di Verduno con modifiche minime rispetto alle richieste ambientali

Delusione da parte dell'Osservatorio per il paesaggio di fronte al progetto definitivo che accoglie in minima parte i rilievi dei ministeri sull'impatto ambientale

Asti-Cuneo, è partita la fase delle integrazioni
Il tratto monco dell'autostrada a Cherasco

ALBA Niente tratti in trincea per nascondere asfalto e cemento dell’Asti-Cuneo nel tratto che si affacci sul complesso di Pollenzo, inserito dall’Unesco tra le residenze sabaude e nessun miglioramento del percorso ciclabile nella zona del ponte albertino sul Tanaro. Il progetto esecutivo del tratto Roddi-Cherasco si candida a superare le 39 prescrizioni dei ministeri competenti sulla valutazione di impatto ambientale con il «minimo sindacale» come fanno notare dall’Oservatorio del paesaggio di Langhe e Roero, ancora una volta pronto a spiegare ai cittadini cosa sta avvenendo ma, questa volta, la delusione di Guido Chiesa, Cesare Cuniberto e Silvio Veglio per conto del direttivo dell’Osservatorio è evidente e sconsolata.

L’altimetria di fronte a Pollenzo

Nelle annotazioni alla valutazione di impatto ambientale il Ministero della cultura chiedeva di valutare l’altimetria del tratto autostradale, «accentuando i tratti in trincea integrandoli con corridoi ecologici sovrastanti o con brevi tratti di galleria artificiale».

«Il concessionario ha forzato la scelta analizzando una soluzione estrema con un tratto di oltre un chilometro il galleria ottenuto abbassando di parecchi metri il tracciato, per giungere alla ovvia conclusione che non era fattibile data la geologia dei luoghi», spiegano dall’Osservatorio.

Il suggerimento ministeriale era di due tratti in galleria artificiale, 400 metri in tutto che rompessero l’immagine artificiale delle corsie stradali e consentissero il transito alla fauna selvatica: in sostanza due “ecodotti” che avrebbero ridotto l’impatto paesaggistico complessivo. La soluzione finale, secondo l’Osservatorio, rappresenta «il minimo impegno per evitare la bocciatura del progetto senza cambiare il profilo dell’autostrada e facendo un ecodotto di appena 40 metri».

Il percorso ciclabile

Analizzando gli elaborati del progetto esecutivo da poco depositati dal concessionario naufraga anche la possibilità di avere una pista ciclabile lungo il Tanaro che metta in comunicazione la buffer zone del sito Unesco dei Paesaggi vitivinicoli con quello delle residenze le strutture residue del ponte Carloalbertino ma «Il concessionario ha ignorato la richiesta di allungare lo sguardo al di là delle aree di cantiere», commentano dall’Osservatorio.

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