Da Alba a Bucha: al via il viaggio di Edoardo Bosio del comitato Razom

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Seguiremo passo dopo passo il viaggio di Edoardo Bosio, attraverso foto e video.
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ALBA Arriverà a Kiev nella prima mattinata di domani, 25 agosto, Edoardo Bosio, giovane presidente del Comitato Razom, nato circa un anno fa per supportare la ricostruzione in Ucraina.

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Da Bergamo a Cracovia (Polonia) in aereo, per poi proseguire in bus verso la capitale ucraina, dove ad attenderlo ci saranno Nataliia Mukoid e la sua famiglia, che lo accompagneranno a Bucha, città che ha subito tutta la violenza dell’invasione russa e che è alle prese con una vera ripartenza: secondo la tabella di marcia, saranno questi i primi spostamenti del viaggio di Edoardo, che è partito da solo e che ha pianificato tutto in ogni dettaglio.

Era stato già sul punto di raggiungere l’Ucraina mesi fa, quando i bombardamenti gli avevano impedito di partire in sicurezza. Questa volta la situazione meno tesa, per quanto sempre in allarme, gli ha consentito di concretizzare il suo progetto.

Il filo che lo lega a Bucha è ormai solido: la raccolta fondi che ha promosso insieme ad altri giovani albesi, ormai molto vicina al raggiungimento della quota di 32mila euro, è destinata a supportare la ricostruzione di un asilo nido nella città.

Edoardo Bosio

Tramite Facebook, all’inizio della raccolta  Edoardo ha potuto mettersi in contatto con Iryna Yarmolenko, consigliera comunale di Bucha, partita dalla sua città per cercare di raccogliere sostegno e donazioni nei diversi Paesi europei e non solo.

Tramite Razom, la scorsa primavera è stata anche ospite ad Alba, così da rafforzare ancora di più il legame tra le due città. Poi, in modo del tutto inaspettato, durante una manifestazione organizzato in piazza Risorgimento a un anno dallo scoppio del conflitto, Nataliia si è presentata ad Edoardo: insieme alla sorella Svitlana, con le loro figlie e la nonna, la famiglia è stata ospitata per un anno proprio sotto le torri, da Gianni Arbocco e dalla moglie Luisella Vernone.

Lo scorso 11 marzo sono tornate a casa, dopo un anno: proprio a Bucha. Saranno loro ad accogliere Edoardo, che nei prossimi giorni sarà impegnato in alcuni incontri istituzionali.

«Sono emozionato, perché programmo questo viaggio da tempo e perché si tratta sempre di un Paese in guerra, per quanto ora la zona di Kiev sia meno tesa. L’impatto con Cracovia, la prima tappa del mio viaggio, è stato molto diverso  rispetto all’inizio della guerra, quando con Proteggere insieme avevamo organizzato una missione per consegnare beni di prima necessità per l’Ucraina: la stazione della città polacca non è affollata da  persone in fuga dalla guerra e non ci sono più le postazioni dei volontari. Anzi, sull’aereo erano presenti con me diverse persone ucraine, che evidentemente stanno tornando a casa», dice Edoardo, mentre attende il bus per Kiev.

Potrebbe arrivare sul confine già verso le 21 di questa sera: «La giornata di domani, venerdì, sarà molto importante: incontrerò l’amministrazione comunale della città, con la quale sottoscriverò un patto di cooperazione internazionale inerente alla raccolta fondi. Visiterò anche la chiesa di Sant’Andrea, dove è sorto un memoriale in ricordo del massacro dei civili a Bucha».

Un altro momento importante sarà la visita all’asilo di cui Razom sta sostenendo la ricostruzione: l’obiettivo da raggiungere è la cifra di 32 mila, con 25mila euro già donati da enti pubblici e cittadini.

Francesca Pinaffo

Giovedì 24, ore 17.30: Cracovia

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Il bus che porterà Edoardo Bosio a Kiev è appena partito da Cracovia.

Giovedì 24, ore 21: in Ucraina

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L’autobus è entrato in Ucraina; l’arrivo a Kiev è previsto per domani mattina.

Venerdì 25, ore 7.15: l’arrivo a Kiev

Nonostante il ritardo di circa un’ora del bus in partenza da Cracovia, Edoardo Bosio è arrivato a Kiev come da tabella di marcia, attorno alle 7,15 di questa mattina, 25 agosto.

Un viaggio lungo, quello in autobus, con il controllo di passaporto e documenti al confine ucraino.

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«Mi ha stupito che, a controllare tutto, ci fossero donne giovani: fin dall’inizio della guerra, sono molte le ucraine che si sono messe a disposizione per il loro Paese», racconta Edoardo.

«Il viaggio, per quanto impegnativo, non ha avuto intoppi. Arrivato a Kiev, dalle prime impressioni, mi sono trovato in una città nella quale, in apparenza, tutti conducono la loro vita di sempre». Tra poco, arriveranno ad accoglierlo Nataliia e la sua famiglia, che lo condurranno in auto a Bucha, dove trascorrerà i prossimi giorni.

Venerdì 25, ore 14: primi incontri a Kiev, Nataliia e l’ambasciatore Zazo

Una mattinata Kiev per Edoardo Bosio, arrivato questa mattina nella capitale ucraina. Insieme a Nataliia e alla nipotina Anna, che hanno vissuto ad Alba per un anno, il presidente del Comitato Razom ha avuto modo di visitare alcuni luoghi simbolo della città, come piazza Maidan, simbolo dell’indipendenza del Paese.

Le immagini dalla capitale Kiev

Verso mezzogiorno, ha avuto il primo momento istituzionale: l’incontro con Pier Francesco Zazo, ambasciatore italiano in Ucraina.

«Non mi aspettavo che accettasse di incontrarmi: il nostro è un piccolo comitato. Per noi, è stato un grande riconoscimento. Gli ho chiesto consigli su come rafforzare la cooperazione tra Alba e Bucha», ha commentato Bosio, subito dopo l’incontro.

Nel primo pomeriggio, è partito alla volta di Bucha, dove vivono Nataliaa e la sua famiglia.

«Prima di arrivare, siamo passati in auto dal ponte di Irpin, uno dei simboli della guerra e del massacro subito dal popolo ucraino. Ho anche visto diversi palazzi distrutti: un impatto molto forte, per chi non conosce la guerra».

Lo attendono gli altri momento istituzionali nella cittadina, dall’incontro con l’amministrazione comunale alla visita all’asilo nido per cui Razom sta raccogliendo fondi.

f.p.

Sabato 26, notte: la sirena suona a Bucha

La sirena suona a Bucha, sia di giorno che di notte. Lo racconta questa mattina, 26 agosto, Edoardo Bosio: «L’ho sentita la prima volta ieri, mentre prendevo un caffè in centro città. E poi questa notte, per alcune volte, d’improvviso. Per una persona che non sa cosa sia la guerra, è qualcosa di spiazzante, perché non si sa come comportarsi».

Dai locali, sono arrivate rassicurazioni: «Mi hanno spiegato che, per la loro area, è più una prevenzione. Bucha è lontana dalla linea del fronte ma è vicina alla capitale Kiev e ha un’ottima difesa aerea».

Bosio racconta le prime impressioni su Bucha: «Una città verde, molto residenziale, dove è in corso una grande ripartenza. Tutti hanno ripreso le loro vite: gli adulti lavorano e i bambini frequentano le scuole. La guerra e ciò che hanno vissuto, però, è sempre presente: lo si vede materialmente da ciò che è ancora distrutto, ma soprattutto dal racconto delle persone».

f.p.

Sabato 26, notte: a Bucha Edoardo Bosio incontra l’Ammistrazione e visita gli asili

Un incontro con l’Amministrazione comunale di Bucha, per fare il punto sull’impegno che il Comitato Razom si è assunto, avviando una campagna di raccolta fondi per la ricostruzione: il pomeriggio di ieri, per Edoardo Bosio, è stato intenso e importante.

«Insieme a Nataliaa e alla sorella Svetlana, sono stato accolto in municipio. Il sindaco era assente per impegni istituzionali, ma ho potuto incontrare Viktoria Danilova, operatrice dell’Ufficio relazioni internazionali della città, e Oleg Tsymbal, assessore all’Istruzione», racconta.

 

All’inizio della raccolta fondi, ormai vicina all’obiettivo di 32mila euro, un euro simbolico per ogni albese, era stato identificato come progetto destinatario la ricostruzione di un asilo nido alle porte della città, distrutto dai bombardamenti russi.

«Insieme all’assessore, ho visitato questa struttura e altre scuole. Ed è emerso un aspetto importante: l’asilo in questione è già destinatario di alcuni fondi nazionali per la ricostruzione. Ci è stato proposto così di destinare le nostre risorse a un altro progetto altrettanto prezioso: la costruzione di un rifugio antiaereo per un altro asilo, che ad oggi non è utilizzabile proprio per questo motivo, per motivi di sicurezza. Al mio ritorno, mi confronterò con gli altri componenti del comitato e con i principali donatori, per arrivare a una decisione condivisa», spiega Bosio, che rimarrà in Ucraina ancora fino a domenica, con in programma altre visite e incontri.

Francesca Pinaffo

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