L’edicola di piazza Duomo potrebbe chiudere: Alba si mobilita per Gianni Rosso

L’edicola di piazza Duomo potrebbe chiudere: Alba si mobilita per Gianni Rosso 1

ALBA Si è innescata una mobilitazione social, ma anche di persona, per Gianni Rosso, che gestisce da otto anni l’edicola in piazza Risorgimento ad Alba con la moglie. Da circa due settimane, nel chiosco in stile Liberty non si vendono più giornali: è una forma di protesta, prima di tutto per chiedere attenzione verso la sua attività in un’epoca storica in cui purtroppo i dati sulle vendite nel campo dell’informazione cartacea non sono incoraggianti.

Rosso è reduce, nei giorni scorsi, di una serie di incontri con l’amministrazione cittadina e con l’Associazione commercianti albesi, per spiegare i motivi della sua protesta e avanzare richieste chiare: «Tre anni fa, abbiamo chiesto di poter essere sgravati dalla tassazione che pesa su un’attività come la nostra, dall’occupazione del suolo pubblico alla tassa per la vendita. Non è solo una questione economica a questo punto, ma prima di tutto di principio, visto che a oggi nessuno ci ha preso in considerazione e fornito una risposta. Ho deciso di avviare questa protesta silenziosa, fino agli incontri degli ultimi giorni con l’assessore al commercio Lorenzo Barbero e con il direttore dell’Associazione commercianti albesi Fabrizio Pace: mi è stato assicurato che, entro alcuni giorni, mi forniranno una risposta, in base alla quale decideremo se proseguire o meno l’attività».

L’edicola di piazza Duomo potrebbe chiudere: Alba si mobilita per Gianni Rosso
L’edicolante Gianni Rosso in una foto di repertorio

Da quando la voce si è sparsa, sono in tanti gli albesi e non solo ad aver manifestazione solidarietà ai due edicolanti che gestiscono chioschi, il secondo è nei pressi dell’ex ospedale San Lazzaro, prima del passaggio a livello verso corso Cillario: «Abbiamo visto anche i commenti sui social, da parte di amici o  semplicemente di clienti, per cui siamo diventati un punto di riferimento: tutto questo calore è molto incoraggiante e ringraziamo tutti».

In centro storico, a parte queste due attività, le edicole sono scomparse progressivamente: fino ad una decina di anni fa, era presente l’edicola a metà di via Vittorio Emanuele, che poi ha chiuso e i locali sono stati ceduti per l’ampliamento di un negozio di abbigliamento. Così, in un momento di fermento commerciale in cui Alba sembra attrare sempre più nomi di rilievo del panorama del cibo, dal nuovo locale di Fulvio Marino in piazza Rossetti alla notizia dell’apertura in primavera della pasticceria del maestro Iginio Massari, il centro torna a confrontarsi con un rischio già in parte concretizzato: la perdita delle piccole attività, con il ruolo che svolgono con la comunità e con il loro valore storico.

Francesca Pinaffo

Banner Gazzetta d'Alba