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Il veterinario Vacchetta protesta con i cacciatori per la loro vicinanza alle case e viene aggredito

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NOVELLO Mercoledì 25 ottobre, giorno di caccia, quando il veterinario Massimo Vacchetta, dal suo centro in cui cura i ricci, situato nel centro di Novello, sente colpi di fucile molto vicini dalle case: si reca sul posto e con il telefono riprende il gruppo di cacciatori in diretta su Facebook, che conta 230mila follower.

Ed è così che, nel video condiviso sulla pagina Centro recupero ricci La Ninna, è documentato tutto: avvicinatosi al gruppo di cacciatori che ha da poco recuperato un cinghiale, che giace insanguinato pe terra, il veterinario è stato insultato pesantemente, minacciato, spintonato, strattonato e fatto cadere, come si intuisce dalle immagini della ripresa.

Vacchetta, che abbiamo sentito telefonicamente giovedì mattina, descrive così l’accaduto: «Tutto è cominciato dopo le 11.30 di ieri, quando dal nostro centro sentiamo un forte sparo, molto ravvicinato. Ci troviamo ai margini del paese: sotto di noi, si trova un boschetto, dove si rifugiano gli animali selvatici. Parliamo di un punto che si trova molto vicino alle case, senza dubbio a una distanza inferiore rispetto a 100 metri. Dalle finestre, vediamo un gruppo numeroso di cacciatori, almeno una quindicina, che si trovavano sul posto probabilmente per una battuta. In quindici anni di attività del centro e di presenza a Novello, non ho mai assistito a una situazione del genere. Oltre ai miei dipendenti, erano presenti in zona anche due turisti tedeschi, visto che è possibile proprio da questo punto partire per diversi sentieri tra le vigne: è chiaro che, in una zona Unesco, non è rassicurante trovarsi tra gli spari ed è qualcosa che non dovrebbe accadere».

Prosegue il veterinario: «Ho chiamato i Carabinieri, che sono arrivati dopo circa un’ora e hanno effettuato una serie di controlli al gruppo. Peccato che, attorno alle 14.30, ci siamo resi conto del ritorno dei cacciatori nella stessa zona. In quel momento, ho deciso di affrontarli e di chiedere loro il rispetto della normativa vigente. A differenza loro, che erano armati di fucile, ho usato la mia unica arma: il telefonino, per riprendere tutto. Sono stato spintonato malamente, colpito alla pancia, sbattuto per terra e contro un palo di una vigna, da un cacciatore in particolare, oltre che aggredito verbalmente e minacciato da più persone».

Nel video, si sentono tutti gli insulti e anche i tentativi dei cacciatori di giustificare la loro presenza, affermando di trovarsi a 150 metri dal paese. «Non è affatto così ed è sufficiente visionare l’area per rendersene conto», afferma Vacchetta, che porta i segni dell’aggressione.

Una mappa che indica il centro La Ninna e il luogo dell’aggressione

Le conseguenze

«Mi sto recando al pronto soccorso, perché non riesco a piegare un ginocchio e ho dolori in diverse parti del corpo. Subito dopo mi recherò in caserma per denunciare l’aggressione. Ciò che accaduto è a causa di una normativa da far west: come è possibile che i cittadini siano ostaggio dei cacciatori? Non è una guerra solo agli animali, ma a chiunque voglia fruire dei boschi, anche in una zona turistica come la nostra», conclude Vachetta.

La manifestazione a Torino

Proprio sabato 28 ottobre, alle 14 con partenza da piazza Arbarello a Torino, si svolgerà una manifestazione-corteo contro la caccia e la legge in vigore. Tra le associazioni aderenti, anche il Centro recupero La Ninna di Novello. «Invito tutti a partecipare: dobbiamo far sentire la nostra voce contro questa violazione di diritti», conclude il veterinario.

Francesca Pinaffo

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