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Fiera del bue grasso, Coalvi presenta il bilancio di sostenibilità

Festa del bue grasso, Coalvi presenta il bilancio di sostenibilità

CARRÙ La centotredicesima edizione della Fiera del bue grasso tenutasi a Carrù è stata l’occasione per un approfondimento sulla qualità della carne di fassone di razza piemontese Sqn e Igp da parte degli esperti di Coalvi, il consorzio di tutela della razza piemontese, in particolare sulla sostenibilità ambientale della carne prodotta dagli associati del consorzio.

Gli allevatori del Fassone di razza piemontese sono innanzitutto agricoltori. Gli allevamenti sono nati, e sono stati dimensionati, in funzione della disponibilità dei terreni sui quali coltivare i foraggi e su cui spandere il letame prodotto in stalla.

Festa del bue grasso, Coalvi presenta il bilancio di sostenibilità 1Il rapporto tra gli animali allevati e la superfice di terreno è dunque molto basso e questo comporta due vantaggi: il primo è che gli allevamenti, all’occorrenza, possono mantenersi con le sole risorse prodotte sui terreni di pertinenza delle rispettive aziende agricole; il secondo è che non c’è rischio di inquinamento delle falde acquifere o dei corsi d’acqua superficiali come invece, talora, avviene nelle aree a elevato carico zootecnico.

Le 1.135 aziende su cui si basa il bilancio hanno complessivamente una superficie di terreno di 56.270 ettari, pari a quella di 78.800 campi da calcio. Di questi, 25.844 (pari al 46%) sono rappresentati da prati e pascoli con il relativo ruolo in termini di conservazione paesaggio, di protezione idrogeologica e di salvaguardia della biodiversità (il ruolo del prato a sostegno degli insetti impollinatori è di fondamentale importanza).

«La storia della Festa del bue grasso è una festa di allevamenti famigliari di coltivazione della terra alla ricerca di una sempre maggior sostenibilità, una festa fatta di storie di tradizione ma anche di innovazione», ha commentato Guido Groppo di Sommariva Bosco, presidente di Coalvi.

«In cinque minuti a raccontare il nostro bilancio di sostenibilità è impossibile perché il bilancio di sostenibilità è un racconto che va a spiegare come i vari obiettivi individuati come sviluppo sostenibile vengono raggiunti – ha spiegato Luca Varetto,  direttore scientifico Coalvi – ma io vorrei soffermarmi su un punto in particolare: tutti dicono che i bovini producono gas climalteranti, ma quello che non si dice è che quanto viene emesso dagli animali è largamente compensato dalla Co2 che viene assorbita dai prati per i foraggi che consumano – ha concluso Varetto – quindi ogni anno l’allevamento del fassone porta via dall’atmosfera 550mila tonnellate di C02, per dare un metro di paragone l’azienda di trasporto pubblico torinese ne libera 30mila all’anno».

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