Grande festa a Barbaresco per i 107 anni dell’Alpino Giovanni Alutto

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LANGHE La comunità di Barbaresco, domenica scorsa, ha festeggiato l’Alpino Giovanni Alutto, che un mese prima, il 17 novembre, ha compiuto 107 anni. Ad accoglierlo con tutti gli onori, sul sagrato della chiesa, c’erano i gagliardetti dei gruppi del sodalizio Alpini in Langa, lo stendardo dell’Unione nazionale italiana reduci della Russia e della sezione di Cuneo e i sindaci di Barbaresco e Carmagnola Mario Zoppi e Ivana Gaveglio.

Alutto, reduce della campagna di Russia, sottufficiale di stanza sul Don, è nato in frazione Ovello il 17 novembre del 1916. Successivamente la sua famiglia si è trasferita a Carmagnola, dove Giovanni vive ancora oggi. Nel marzo del 1938 fu richiamato alle armi, e ancora oggi con lucida memoria ricorda quegli anni: «Dovetti presentarmi al distretto militare di Mondovì. Nel 1940 ci mandarono alla Gardetta e al Colle del Maurin, al confine con la Francia, poi in Albania e, nel 1942, partimmo per la Russia».

Alutto, a 107 anni e un mese, è voluto tornare a festeggiare il compleanno nel paese nel quale è nato, e dove da alcuni anni viene accolto con grande entusiasmo. Accompagnato dai familiari, ha seguito la celebrazione della Messa officiata da don Paolo Doglio, al termine della quale ha ricevuto gli auguri da parte delle autorità, a iniziare dal sindaco di Barbaresco.

«Sei un personaggio che ha davvero fatto la storia, riuscendo a scampare al massacro della guerra. Porti in alto il ricordo e il valore di chi è stato meno fortunato, di chi non ce l’ha fatta e porti tra di noi un sentimento di fratellanza. Sei l’Alpino più anziano del Piemonte, un orgoglio per noi e per la patria, decano delle Penne nere di Cuneo. Sottolinei sempre: “non ho mai sparato”. Questo ci insegna come l’amore per la patria può essere sostenuto anche senza armi», ha detto il sindaco Zoppi. A fare gli auguri a Giovanni, il vicepresidente della Regione Fabio Carosso e il vicepresidente alla Provincia Massimo Antoniotti, che hanno colto l’occasione per ringraziare Alutto delle sue testimonianze, preziose per chi non ha vissuto quei tempi.

Al termine degli interventi Giovanni ha voluto salutare i presenti con la sua tipica simpatia e schiettezza: «Grazie. Che cos’altro posso dire? Grazie mamma che mi hai fatto sano. Sono qua a 107 anni. Grazie a voi di tutto questo onore che mi avete riservato». Alutto è molto legato al corpo degli Alpini e ha sempre partecipato all’adunata nazionale, dichiarando: «È importante andarci, non lo faccio per me, ma lo faccio per onorare la memoria di tutti quelli che non sono riusciti a tornare alle loro case, e per rispetto alle loro famiglie».

All’uscita dalla chiesa, Giovanni è stato accolto dagli sbandieratori dell’associazione Le nuvole e ha sfilato con gli Alpini, lungo la via principale del paese.

 Silvana Fenocchio

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