GRINZANE CAVOUR È una condanna pesante quella che i giudici della Corte d’assise di Asti hanno inflitto a Mario Roggero, 68enne residente di La Morra: dal 1980 titolare di una nota gioielleria nella vicina Grinzane Cavour, è stato condannato in primo grado 17 anni di carcere, tre in più di quelli che aveva chiesto il Pm Davide Greco al termine della requisitoria per il duplice omicidio, il 28 aprile 2021, dei rapinatori che avevano fatto irruzione nel negozio e per il tentato omicidio di un terzo, ferito.
Una condanna che non ha scalfito il gioielliere: «Ognuno ha il proprio destino, loro hanno avuto il loro», ha detto senza rimorsi uscendo dall’aula e contro la quale si è schierato il vicepremier e ministro dei trasporti Matteo Salvini: «Dopo una vita d’impegno e di sacrifici, ha difeso la propria vita e il proprio lavoro – ha scritto sui social il leader leghista – in carcere dovrebbero esserci altri, veri delinquenti».
Per l’accusa, ed evidentemente anche per il tribunale stando alla sentenza, quella di Roggero fu però tutt’altro che legittima difesa. «Un giustiziere privato, impulsivo, irascibile», lo aveva definito il procuratore che poi nella requisitoria aveva ribadito il concetto: «la parola difesa stona con un video in cui abbiamo visto un’esecuzione».
Il magistrato aveva poi citato un precedente del 2005, una condanna per minaccia che Roggero aveva avuto per aver mostrato una pistola al fidanzato di una delle figlie.
Nella prima fase delle indagini il gioielliere aveva sostenuto di avere iniziato a sparare quando si trovava ancora nel retrobottega: versione che è stata smentita dai filmati. Nelle immagini si vedono i rapinatori uscire dal negozio e dirigersi verso un’auto. Poco attimi dopo il gioielliere esce con la pistola in pugno e spara prima all’autista e poi al bandito che stava salendo dal lato del passeggero. In due riescono a fuggire ma il gioielliere li insegue e uno di loro viene colpito e cade a terra. Roggero torna poi nella gioielleria con la pistola in pugno.
Una rapina subita nel 2015 e conclusa con un pestaggio e la cattura dei responsabili è stata invece utilizzata dalla difesa per indicare il punto che ha segnato «uno spartiacque nella vita psichica di Roggero», come l’ha definito l’avvocato Dario Bolognesi. Per la difesa, inoltre, era invocabile la legittima difesa putativa: Roggero avrebbe sparato perché convinto che i banditi fossero saliti in macchina, trascinando sua moglie con loro.
Illogico, ha ribattuto il procuratore: «Chi sparerebbe dove pensava che si trovasse l’ostaggio?». E il gioielliere stesso aveva poi aggiunto di fronte ali filmati delle telecamere: «Le ero passato di fianco con la pistola in mano, senza vederla. Ancora adesso sono rimasto stupito quando ho visto i filmati, non ho quel fotogramma in testa».
Fin dall’inizio quello di Roggero è stato un caso mediatico, con l’accusato che non si è mai sottratto a interviste e che ha sempre rivendicato la legittimità della sua azione: «Non provo niente. Mi spiace sia successo, ma o io o loro» aveva dichiarato subito dopo la sparatoria.
Nel processo si è discusso anche il suo stato mentale: tre periti su cinque, i due della difesa, ma anche lo psichiatra nominato dalla procura, gli riconoscevano la parziale incapacità di intendere. Non così i due consulenti nominati dal tribunale, alle cui conclusioni si è appellato il pubblico ministero.
Andrea Cascioli Ansa
La sentenza di primo grado
ASTI Diciassette anni di carcere per due omicidi e un tentato omicidio. È il verdetto della Corte d’assise di Asti nel processo a Mario Roggero, il gioielliere residente a La Morra di 68 anni, imputato per l’assassinio del 58enne Giuseppe Mazzarino e del 44enne Andrea Spinelli.
Sono due dei tre rapinatori che il 28 aprile 2021 fecero irruzione nel suo negozio a Gallo di Grinzane Cavour. Il terzo, Alessandro Modica, ferito a una gamba, era riuscito a fuggire ed era stato arrestato poche ore dopo.
Il pubblico ministero Davide Greco aveva chiesto una condanna a 14 anni. «La parola difesa stona con un video in cui abbiamo visto un’esecuzione» aveva detto il pubblico ministero Davide Greco nella requisitoria.
Roggero ha sostenuto di avere sparato quattro colpi contro l’auto parcheggiata dei rapinatori perché temeva che i banditi avessero rapito sua moglie. «Le ero passato di fianco con la pistola in mano, senza vederla. Ancora adesso sono rimasto stupito quando ho visto i filmati, non ho quel fotogramma in testa».
«Roggero pensava di doversi scontrare ad armi pari per liberare la moglie dalla stretta dei rapinatori» ha insistito anche il suo legale, l’avvocato Dario Bolognesi, chiedendo l’assoluzione per legittima difesa putativa ed evidenziando il trauma conseguente a una precedente rapina: «Tutti gli psichiatri hanno rilevato tratti di personalità disarmonici in Roggero, parlando di rigidità e aspetti riconducibili a una personalità paranoide».
La sentenza pronunciata il 4 dicembre riporta anche che Mario Roggero dovrà pagare 480mila euro di provvisionale, immediatamente esecutiva, alle parti civili costituite nel processo. Nello specifico, alla vedova e ai due figli di Giuseppe Mazzarino andranno 180mila euro, alla madre e ai quattro fratelli complessivi 115mila euro. Per quanto riguarda i familiari di Andrea Spinelli la provvisionale è pari a 175mila euro. Anche al bandito ferito Alessandro Modica, autista della banda, è riconosciuta una provvisionale pari a 10mila euro. Quest’ultimo sta scontando in carcere la condanna per rapina.
La quantificazione dei danni richiesti dalle parti civili ammontava a 2 milioni e 885mila euro. La Corte ha riconosciuto a Roggero il parziale risarcimento già versato (300mila euro) e demandato al giudizio civile la definizione dell’esatto ammontare dei danni.
La difesa di Roggero «Troppa attenzione dei media»
«I giudici non hanno apprezzato abbastanza lo stato psichico in cui si trovava, sottolineato da tutti i consulenti. Le condizioni di Mario Roggero non gli consentivano una percezione esatta della realtà»: così l’avvocato Dario Bolognesi commenta la sentenza di condanna a 17 ani di carcere nei confronti del gioielliere, responsabile dell’uccisione di due banditi e del ferimento di un terzo dopo una rapina nel suo negozio a Grinzane Cavour.
La difesa aveva puntato sulla seminfermità mentale, ma il verdetto della Corte d’assise di Asti è stato più severo delle stesse richieste di pena formulate dal Pm. Scontata la presentazione dell’appello: «Troppa attenzione mediatica ha sicuramente nuociuto», afferma l’avvocato. All’inizio delle indagini Roggero aveva parlato di una sparatoria all’interno del negozio, ma era stato poi smentito dai video delle telecamere: «Anche il perito del tribunale ha detto che non è una persona che mente: è solo che era confuso. Tutti gli psichiatri concordano sul fatto che non fosse in grado di ricostruire la vicenda».
L’avvocata delle vittime: «Giustizia è fatta»
«Posso dirmi soddisfatta perché giustizia è stata fatta, anche se in veste di imputato c’era un esponente della società civile»: così l’avvocata Carla Montarolo, legale di Alessandro Modica, commenta la sentenza di condanna a Mario Roggero.
Modica, 36 anni, albese, che ha patteggiato una condanna a 4 anni e 10 mesi per la rapina, era l’autista della banda e venne ferito da Roggero, riuscendo però a fuggire: a lui, oggi recluso nel carcere di Chiavari, andranno 10mila euro più gli eventuali danni in sede civile.
«Nessuno è animato da sentimenti di vendetta, men che meno Modica» assicura il suo difensore: «Ha accettato la pena e si sente in qualche modo responsabile verso le vittime e i loro familiari».
Per lui, pregiudicato per furto, era la prima volta in una rapina: «Non ha preso parte a nessuna violenza, i video dimostrano che in quella gioielleria ci è entrato solo per otto secondi».
Il senatore Giorgio Bergesio (Lega) critica la sentenza: «Inconcepibile condanna al gioielliere»
«Esprimo vicinanza al gioielliere Mario Roggero e alla sua famiglia. Inconcepibile la sentenza che condanna questo onesto lavoratore a 17 anni di carcere per avere difeso sé stesso e la moglie da alcuni rapinatori entrati nel suo negozio armati»: così il senatore cuneese e segretario provinciale della Lega Giorgio Maria Bergesio.
L’attestato di solidarietà verso il 68enne, responsabile dell’omicidio di due banditi e del ferimento di un terzo, giunge a poche ore dalla sentenza con cui la Corte d’Assise di Asti ha condannato in primo grado il gioielliere per i fatti che avvennero a Grinzane Cavour, nell’aprile di due anni fa.
Piena solidarietà a un uomo di 68 anni che, dopo una vita di impegno e di sacrifici, ha difeso la propria vita e il proprio lavoro.
A meritare il carcere dovrebbero essere altri, veri delinquenti, non persone come Mario. pic.twitter.com/muG9ezDqlO— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 4, 2023
«Noi della Lega – aggiunge l’esponente del Carroccio – non abbiamo dubbi: stiamo e staremo sempre con chi lavora onestamente e ci impegniamo affinché in galera ci vadano i delinquenti, non chi viene aggredito da malintenzionati nel proprio domicilio. La riforma della legittima difesa, voluta da Matteo Salvini, va proprio in questa direzione perché lo Stato deve tutelare le vittime e non i criminali».
Ansa
Tutte le tappe della vicenda
10 novembre 2023 Banditi morti in rapina: il difensore chiede l’assoluzione del gioielliere
ASTI Mario Roggero va assolto per avere agito in stato di legittima difesa putativa. Lo ha chiesto l’avvocato Dario Bolognesi, legale del gioielliere di Grinzane Cavour, che nell’aprile del 2021 reagì a una rapina inseguendo i malviventi fuori dal suo negozio e sparando contro di loro. Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli morirono, mentre l’autista Alessandro Modica, ferito, riuscì a fuggire e venne poi arrestato.
Per il 68enne di La Morra, la Procura di Asti ha chiesto una condanna a 14 anni di carcere: «Non è vero nulla in questa immagine del killer e della persona che agisce per vendetta», obietta la difesa, ricordando la rapina violenta di cui Roggero era stato vittima sette anni prima. «Uno spartiacque psichico» lo definisce il legale, sulla scorta delle perizie psichiatriche e delle dichiarazioni di moglie e figlie. Il gioielliere sparò perché credeva che sua moglie fosse stata portata via dai malviventi: questa la tesi dell’imputato che la sua difesa ha ribadito, citando un noto precedente. Nel 1977, l’allora capitano della Lazio, Luciano Re Cecconi, fu assassinato da un gioielliere di Roma dopo essersi finto, per scherzo, un rapinatore: lo sparatore fu assolto, perché credeva di avere reagito a un reale pericolo. Il 4 dicembre si attende la sentenza della Corte d’Assise.
27 ottobre 2023 Processo al gioielliere Roggero, l’accusa chiede 14 anni di carcere
ASTI Nell’udienza che si è tenuta questa mattina in Tribunale ad Asti il gioielliere Mario Roggero, a processo per l’omicidio di due rapinatori ha reso una dichiarazione spontanea, dispiacendosi per la situazione e per le persone che sono morte e ha parlato della sua paura per la moglie, che credeva ostaggio dei banditi, e la figlia che era nel negozio al momento della rapina dell’aprile 2021.
Nel suo intervento definisce «tendenzioso e denigratorio» il video con le immagini delle telecamere di sorveglianza in cui si vede Roggero in strada fare fuoco con la pistola colpendo a morte Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli e ferendo Alessandro Modica.
Nel corso dell’udienza il Pm ha chiesto 14 anni di carcere per le accuse di duplice omicidio volontario, tentato omicidio e possesso ingiustificato di arma richiedendo l’applicazione di attenuanti generiche che vanno dall’essere incensurato all’aver subito una provocazione. Da escludere, secondo l’accusa, l’incapacità di intendere e la legittima difesa.
8 luglio 2023 Processo Roggero: per l’accusa il gioielliere era capace d’intendere
ASTI Mario Roggero era capace di intendere e volere quando, la sera del 29 aprile 2021, sparò e uccise Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli (di 58 e 44 anni), i due rapinatori entrati poco prima nel suo negozio di via Garibaldi a Grinzane Cavour, assieme ad Alessandro Modica (35 anni), rimasto ferito dopo l’assalto. É la conclusione del perito dell’accusa, lo psichiatra torinese Roberto Keller, chiamato ieri (venerdì 7 luglio) in aula dinnanzi al giudice Alberto Giannone, nell’ambito del processo per duplice omicidio e porto abusivo d’arma da sparo. Secondo l’esperto Roggero (66 anni) premette il grilletto consapevole delle conseguenze dei suoi atti.
Tesi contestata dal perito della difesa, Enrico Zanalda, fatto durante durante il contraddittorio dal legale del gioielliere, Dario Bolognesi. Secondo l’esperto, sulle azioni dell’uomo avrebbe pesato un disturbo da stress post traumatico: i due psichiatri concordano, tuttavia, sul fatto che l’imputato agì convinto di difendersi.
Soddisfazione hanno espresso i parenti delle vittime, rappresentati dagli avvocati Marino Careglio, Angelo Panza, Giuseppe Caruso e Giulia Mondino. La prossima udienza si terrà il 6 ottobre, quando il pubblico ministero Davide Greco pronuncerà la requisitoria.
21 dicembre 2022 Rapina in gioielleria a Gallo Grinzane, in aula le immagini delle telecamere
ASTI Sono stati momenti forti quelli vissuti nel corso della prima udienza dibattimentale, che si è tenuta nei giorni scorsi, presso il Tribunale di Asti, nell’ambito del procedimento in Corte d’Assise a carico del gioielliere Mario Roggero, che uccise due rapinatori (Andrea Spinelli, braidese, di 44 anni, e Giuseppe Mazzarino, 58 anni, di Torino) e ne ferì un terzo (Alessandro Modica, albese, di 34 anni) a colpi di pistola, a seguito del loro assalto per svaligiare il suo negozio, in frazione Gallo, a Grinzane Cavour, la sera del 28 aprile 2021.
È stato trasmesso in aula, infatti, il video della tragica rapina, finita nel sangue. Il filmato è stato realizzato dal consulente tecnico Giuseppe Dezzani di Torino, che ha assemblato le immagini della video sorveglianza interna ed esterna alla gioielleria e quelle riprese dalla telecamera di sicurezza dell’ufficio postale, che si trova vicino. Attraverso quelle immagini, è stata ricostruita dagli investigatori, coordinati dal Sostituto Procuratore Davide Greco, la dinamica della drammatica vicenda. Oltre a Roggero, difeso dall’avvocato milanese Dario Bolognesi, erano presenti all’udienza anche i parenti dei due rapinatori uccisi che, in precedenza, si erano costituiti parte civile.
1 ottobre 2022 Rapina del Gallo: il 21 dicembre saranno sentiti i testimoni dell’accusa
ASTI È stata un’udienza interlocutoria quella della prima seduta in Corte d’Assise (composta da sei giudici popolari e due magistrati togati) nell’ambito del procedimento a carico del gioielliere Mario Roggero, che uccise due rapinatori (Andrea Spinelli, braidese, di 44 anni, e Giuseppe Mazzarino, 58 anni, di Torino) e ne ferì un terzo (Alessandro Modica, albese, di 34 anni) a colpi di pistola, a seguito del loro assalto per svaligiare il suo negozio, in frazione Gallo, a Grinzane Cavour, la sera del 28 aprile 2021. Nel corso dell’udienza, è stata confermata la costituzione delle parti civili e, su indicazione della difesa, sono stati aggiunti alcuni atti nel fascicolo di dibattimento. Inoltre, i giudici hanno ammesso le liste testimoniali di tutte le parti.
Il rinvio dell’istruttoria dibattimentale è stato fissato per il 21 dicembre, quando saranno sentiti i testimoni del Pm. Successivamente, si terrà un’udienza al mese, di venerdì, per tutto il giorno, fino a luglio. Difeso dall’avvocato milanese Dario Bolognesi, Roggero è chiamato a rispondere, presso il Tribunale di Asti, delle imputazioni di duplice omicidio volontario, tentato omicidio e porto abusivo d’arma comune da sparo (quest’ultimo reato gli è contestato perché non aveva il porto d’armi e non poteva recarsi con il revolver fuori dal negozio, dove lo deteneva regolarmente). Per l’accusa, il commerciante avrebbe sparato all’esterno della gioielleria mentre i tre malviventi si davano alla fuga in strada.
21 dicembre 2021 Banditi morti in rapina, patteggia complice sopravvissuto
ASTI Ha patteggiato quattro anni e 10 mesi di reclusione, oltre a una multa da duemila euro, il 34enne Alessandro Modica, il rapinatore unico sopravvissuto lo scorso 28 aprile all’assalto alla gioielleria Roggero di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo. Il processo in tribunale ad Asti si è aperto questa mattina.
L’imputato è Mario Roggero, il gioielliere di 67 anni, che sparò ai due rapinatori, uccidendoli, e ferì Modica colpendolo con un proiettile al ginocchio. La banda era armata di un coltello e di una pistola, poi risultata finta. A Roggero sono contestati i reati di doppio omicidio volontario, tentato omicidio e porto illegale di arma comune da sparo, perché usata fuori dalla gioielleria.
Gli avvocati dei due rapinatori morti, il torinese Giuseppe Mazzarino di 58 anni e il braidese Andrea Spinelli di 44 anni, si sono costituiti parte civile nel processo per conto dei familiari. Roggero è difeso dagli avvocati Stefano Campanello di Alba e Aldo Mirate di Asti.
Modica è stato condannato per rapina aggravata: era riuscito a fuggire dopo il colpo, a piedi, ed era stato arrestato dai Carabinieri alcune ore dopo al Pronto soccorso di Savigliano. Da allora è in carcere a Cuneo: anche lui si è costituito parte civile nel processo. Prossima udienza il 24 marzo.
5 ottobre 2021 Uccise i rapinatori, il gioielliere ora è accusato di omicidio
GRINZANE CAVOUR Cambiano le accuse nei confronti di Mario Roggero, il gioielliere che il 28 aprile scorso reagì a una rapina uccidendo due banditi e ferendone un terzo. L’uomo, che era stato accusato di eccesso colposo di legittima difesa, deve ora rispondere di omicidio doloso plurimo, tentato omicidio e porto illegale di arma comune da sparo.
Per la Procura di Asti, che ha coordinato le indagini, il gioielliere sparò ai banditi: «disarmati, scaricando l’intero caricatore», si legge nella chiusura indagini, «per cagionarne la morte, eccedendo in tal modo volontariamente i limiti della legittima difesa patrimoniale».
22 maggio 2021 Rapina del Gallo: le opinioni della difesa e delle famiglie delle vittime
GALLO GRINZANE «La Procura ha fatto le sue deduzioni, noi continueremo ad approfondire la dinamica dei fatti perché ci sono dei momenti che devono ancora essere chiariti. Per questo seguiteremo, con l’aiuto dei nostri periti, già nei prossimi giorni, ad approfondire gli avvenimenti». Così l’avvocato albese Stefano Campanello, incaricato della difesa del gioielliere Mario Roggero, ribatte alla ricostruzione della sparatoria seguita alla rapina del 28 aprile, diffusa ieri (venerdì 21 maggio), dal Procuratore di Asti Alberto Perduca.
Un’ipotesi, quella dell’accusa, che attribuisce la morte dei due rapinatori Andrea Spinelli e Giuseppe Mazzarino, a un conflitto a fuoco avvenuto al di fuori della bottega di via Garibaldi e non, come sostenuto, dallo stesso gioielliere, in un momento di concitazione dentro al negozio.
Sintonia rispetto alla linea della Procura esprime Marino Careglio, avvocato che rappresenta i famigliari di Andrea Spinelli, la vittima braidese della sparatoria: «Il comunicato è in linea con le risultanze e ricostruzioni dei nostri consulenti», spiega il legale, «la ricostruzione ha contribuito, assieme all’autopsia a far luce su aspetti importanti del fatto di sangue. Attendiamo le valutazioni giuridiche dei magistrati».
Ancora più netta l’opinione di Giuseppe Roberto Caruso, che rappresenta i figli e la compagna del torinese Giuseppe Mazzarino: «La ricostruzione della Procura ha chiarito che non è legittima difesa ma qualcos’altro. Manca il pericolo attuale, uno dei principi cardine per invocare la legittima difesa». E aggiunge: «Faremo il possibile per appurare la verità anche per i due figli che stanno ancora piangendo il padre».
21 maggio 2021 Rapina del Gallo: secondo la Procura Mario Roggero sparò fuori dal negozio
GALLO GRINZANE Il gioielliere Mario Roggero avrebbe sparato fuori dal negozio, è la tesi sostenuta, in una nota stampa, il giorno dopo il sopralluogo in via Garibaldi, dai magistrati della Procura di Asti, titolare dell’inchiesta sulla rapina finita nel sangue. Cinque ore di analisi della scena del crimine e confronti fra i periti della parti che, nella giornata di ieri (giovedì 21 maggio), alla presenza degli avvocati, hanno riportato indietro le lancette dell’orologio alle 18,45 del 28 aprile.
Dopo aver dato l’assalto alla gioielleria, ferendo la moglie del titolare e legando la figlia, si legge nelle dichiarazioni rilasciate dal Procuratore Alberto Perduca,«allorché i rapinatori si davano fuga su pubblica strada, il gioielliere con l’arma colpiva in successione Alessandro Modica, ferendolo alla gamba destra, Andrea Spinelli e, alle spalle, Giuseppe Mazzarino».
Si apprende dalla stessa fonte che entrambi i rapinatori deceduti sono stati raggiunti al cuore dai proiettili del revolver calibro 38 del negoziante, analizzato da Stefano Conti, perito balistico indicato dai magistrati astigiani. Le attività investigative proseguiranno col supporto dei Carabinieri della Compagnia di Alba e dei periti della difesa, nel prosieguo del comunicato dei magistrati si apprende che l’ufficio, «una volta ricostruito il fatto in modo completo provvederà alla qualificazione giuridica e alle conseguenti determinazioni».
20 maggio 2021 Rapina del Gallo: l’auto dei rapinatori è tornata sulla scena del crimine
GALLO GRINZANE In una via Garibaldi chiusa al transito dalle 10 di stamane (giovedì 20 maggio) si attende l’arrivo del magistrato Davide Greco della Procura di Asti, dei legali delle parti, fra i quali Stefano Campanello, difensore del gioielliere Mario Roggero e Carla Montarolo che rappresenta il rapinatore Alessandro Modica, e dei periti balistici Stefano Conti (esperto nominato dalla Procura) e Fabrizio Vinardi (scelto dalla difesa) per dare avvio alla ricostruzione della rapina finita nel sangue, la sera di mercoledì del 28 aprile.
Sul posto è ritornata anche la Ford Fiesta bianca, che la banda contava di utilizzare per fuggire dopo il colpo: l’auto, assieme agli elementi segnaletici che verranno posizionati sull’asfalto e nel negozio, dovrà aiutare gli inquirenti negli accertamenti sulla dinamica dei fatti. La fase preliminare del sopralluogo si è svolta nella caserma dei Carabinieri di Alba dove magistrati e legali stanno prendendo visione degli altri elementi probatori raccolti.
19 maggio 2021 Rapina in gioielleria: domani il sopralluogo dei periti balistici
GALLO GRINZANE Si svolgerà nella mattina di domani (giovedì 20 maggio), il sopralluogo che dovrà ricostruire la dinamica del fatto di sangue che sconvolse la frazione la sera del 28 aprile, quando due dei tre rapinatori che avevano tentato l’assalto alla gioielleria Roggero, nella centralissima via Garibaldi, vennero uccisi dai proiettili esplosi dal revolver calibro 38 del titolare del negozio.
Un momento decisivo per la ricostruzione della dinamica della rapina: oltre a Stefano Conti, perito balistico nominato dalla Procura di Asti, titolare dell’indagine, sarà presente anche Fabrizio Vinardi esperto scelto dalla difesa del gioielliere Mario Roggero, rappresentato dal legale Stefano Campanello di Alba. Per agevolare l’esecuzione delle operazioni il tratto di via Garibaldi antistante il negozio, dove giacevano i corpi di Andrea Spinelli e Giuseppe Mazzarino, verrà chiusa al traffico dalle 10 alle 14: i veicoli verranno deviati su viabilità alternativa; alle operazioni parteciperanno anche i legali delle parti.
10 maggio 2021 Il padre del terzo rapinatore di Gallo Grinzane nega di aver aiutato il figlio
ALBA Nega ogni coinvolgimento nella vicenda che vede implicato, con l’accusa di rapina in concorso, il figlio Alessandro, Giuseppe Modica: gli inquirenti sospettano che abbia accompagnato il trentaquattrenne, ferito a un ginocchio la sera del 28 aprile, al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, dove è stato fermato.
Mentre figlio, in carcere al Cerialdo a Cuneo collabora con i magistrati che lo hanno interrogato, Giuseppe Modica si è affidato al legale albese Andrea Castiglione, per difendersi dall’accusa di favoreggiamento. «Il mio assistito è sereno perché estraneo alla vicenda», ha precisato l’avvocato. Fra i cellulari sequestrati dagli inquirenti, «quattro appartengono ai suoi famigliari: il suo, quello della moglie e delle figlie. La misura è stata apprezzata dal mio cliente che potrà così dimostrare che non sono avvenuti contatti col figlio: entro un mese dovremo avere il primo responso dei magistrati, dopo l’esito della perizia».
30 aprile 2021 Tentata rapina a Grinzane Cavour: bandito ferito operato oggi
GRINZANE CAVOUR Resta piantonato dai Carabinieri in ospedale, Alessandro Modica, il rapinatore 34enne di Alba, sopravvissuto all’assalto alla gioielleria di Mario Roggero nella frazione Gallo. Indagato per rapina in concorso, si è presentato con un proiettile nel ginocchio all’ospedale di Savigliano. È stato operato oggi, venerdì 30 aprile, mentre proseguono gli accertamenti della Procura di Asti per capire come abbia raggiunto il nosocomio, che dista a una quarantina di chilometri dal luogo della rapina.
29 aprile 2021 Tentata rapina a Grinzane Cavour: avviso di garanzia per il gioielliere
GRINZANE CAVOUR È indagato dalla Procura di Asti per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa Mario Roggero, il gioielliere di 66 anni che ha reagito ieri, mercoledì 28 aprile, a un tentativo di rapina nel suo negozio di frazione Gallo, uccidendo due banditi (un uomo di 44 anni residente a Bra e un altro di 58 anni proveniente da un paese del Torinese) e ferendone un terzo, un ragazzo di 34 anni residente ad Alba, arrestato nella mattinata di oggi. «È un momento difficile per il mio assistito, straziato da quanto successo e per essersi trovato in una situazione drammatica», spiega l’avvocato di Roggero, Stefano Campanello.
29 aprile 2021 Rapina in gioielleria: uno dei rapinatori uccisi viveva a Bra
GRINZANE CAVOUR Sono un uomo di 44 anni residente a Bra e un altro di 58 anni proveniente da un paese del Torinese le due vittime della rapina finita nel sangue, verso le 19 di ieri sera (mercoledì 28 aprile), alla gioielleria Roggero di via Garibaldi: il terzo rapinatore, che si era introdotto nel negozio assieme ai due complici, armati di un coltello e una pistola scenica, è un ragazzo di 34 anni residente ad Alba; ferito a una gamba, il giovane è piantonato all’ospedale di Savigliano dove si era recato dopo la precipitosa fuga nella quale hanno perso la vita i complici.
Ancora da chiarire la dinamica del fatto di sangue: secondo la prima ricostruzione diramata dalla Procura di Asti e dai Carabinieri, i malviventi avrebbero colpito con un pugno la moglie del gioielliere e immobilizzato la figlia con alcune fascette: al momento di consegnare il contenuto di una cassaforte, il titolare del negozio avrebbe aperto il fuoco. I cadaveri delle vittime giacevano riversi, uno a breve distanza da un’uscita secondaria, l’altro al centro di via Garibaldi.
I primi sopralluoghi sono stati eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Alba e del Nucleo operativo di Cuneo affiancati dal magistrato Davide Greco della Procura di Asti: sono stati sentiti testimoni, l’esercente e i suoi famigliari, mentre nelle prossime ore si attende la nomina dei consulenti incaricati delle perizie autoptiche e balistiche. In corso l’acquisizione dei filmati delle videocamere di sorveglianza.
28 aprile 2021 Rapina in gioielleria finita male a Gallo Grinzane; due rapinatori uccisi e uno in fuga
GRINZANE CAVOUR Due cadaveri sull’asfalto, uno riverso nella centralissima via Garibaldi, l’altro distante una ventina di metri in una strada laterale: entrambi raggiunti da un numero non ancora precisato di proiettili, un terzo bandito in fuga sulle colline, forse ferito. Posti di blocco sono già stati allestiti in tutta la zona. È il tragico bilancio di una rapina, finita male per i banditi, ai danni della gioielleria Roggero nel centro della frazione Gallo: bloccato il traffico nel concentrico, il personale medico del 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso dei due uomini. I Carabinieri della Compagnia di Alba, arrivati sul posto, hanno confermato la rapina e la reazione da parte del titolare del negozio che avrebbe aperto il fuoco.
Gianfranco Garau, sindaco di Grinzane Cavour commenta: «Oggi abbiamo vissuto una pagina tragica per il nostro paese. Uno shock per la famiglia Roggero e per i compaesani. Una rapina con un epilogo drammatico su cui gli inquirenti stanno lavorando per ricostruirne la dinamica. Siamo vicini alla famiglia Roggero che già qualche anno fa subì una violenta rapina nella storica gioielleria. Siamo tutti sconcertati e tristi».
Il vicesindaco di Grinzane Cavour, Moreno Cavalli, sottolinea: «Una situazione così tragica non si è mai verificata, a memoria, nel nostro territorio. Personalmente sono dispiaciuto per il dolore e la paura che la famiglia Roggero ha provato, e per lo sgomento che ha colpito anche la nostra comunità. Sono ore difficili e molto tristi per tutti. Sono ancora sul luogo della disgrazia (alle ore 22 ndr) alla presenza delle Forze dell’ordine che stanno continuando il loro lavoro con il Pubblico ministero arrivato da Asti».
La gioielleria di via Garibaldi era stata rapinata nel 2015. Era il 22 maggio quando due banditi, uno dei quali travestito da donna, si erano introdotti nel negozio, dove avevano legato il titolare, Mario Roggero, con delle fascette di plastica dopo averlo picchiato con violenza. Legate anche la moglie e la figlia, chiuse in bagno, prima di scappare con un ricco bottino di gioielli e di orologi di circa 300mila euro. A dare l’allarme le due donne, dopo essere riuscite a liberarsi. Per guarire dalle ferite il gioielliere impiegò diverse settimane.