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Arriva il tempo del Veganuary, buon cibo senza proteine animali (VIDEO)

È solo un modo per provare a mangiare puntando sui vegetali: via libera in tavola a legumi, cereali, verdura e frutta di ogni tipo

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GAZZETTA DEL GUSTO Il Veganuary è l’iniziativa globale ideata in Inghilterra e promossa dall’organizzazione Essere animali. Il termine nasce dalla fusione di «Vegan» e «January». In sintesi, un gennaio senza proteine animali. Un mese senza carne, pesce, latticini, uova o miele. Un modo per provare a mangiare più vegetale, insomma: via libera a legumi, cereali, proteine alternative e frutta secca.

L’obiettivo? Avvicinare più persone a un’alimentazione vegetale, dimostrandone la varietà e la ricchezza, oltre ai benefici sull’ambiente e sulla salute. Ma perché dovremmo mangiare vegetale? Quali sono i reali benefici di un’alimentazione a ridotto consumo di prodotti di origine animale?

«Il numero dei vegani in Italia dal 2014 è raddoppiato. Anche se parliamo comunque di percentuali molto piccole, che sfiorano a malapena il 2 per cento. Sono sempre di più, però, le persone che giornalmente si impegnano a seguire una dieta a ridotto consumo di proteine animali. Lo fanno per gli animali, per il pianeta e per la salute. Fare scelte corrette a tavola è fondamentale: il proprio stato di salute dipende in buona parte dall’alimentazione.

Nemmeno le feste natalizie hanno rilanciato il comparto frutta della GrandaLa dottoressa Silvia Goggi, milanese, specialista in scienza dell’alimentazione, racconta ogni giorno sui suoi canali social l’importanza di una dieta vegetale. Spiega: «Fare scelte responsabili può aiutarci a vivere meglio e più a lungo», spiega. «Le teorie sono tante, ma una cosa è sicura: per promuovere la nostra salute, è importante mangiare più vegetale a ogni pasto. Questo è confermato anche dalla scienza: sono presenti ricerche scientifiche effettuate dalla Sinu, Società italiana di nutrizione umana, e dall’Organizzazione mondiale della sanità che concordano nell’affermare che una dieta vegetale ben pianificata e bilanciata sia adatta a tutte le fasi della vita e porti benefici all’individuo e all’ambiente». Ogni scelta ha un impatto: diventare vegetariani o, ancora di più, vegani, può sembrare difficile e faticoso (i vegetariani non mangiano carne e pesce, mentre i vegani non utilizzano nemmeno i prodotti di derivazione animale: quindi non consumano neanche uova, latte e derivati e miele). Ma iniziare a rendere alcuni pasti completamente vegetali può essere un buon punto di partenza.

Le alternative in commercio sono molte e mangiare vegetale è possibile, senza rinunciare al gusto.

Goggi: «Non è necessario eliminare la carne drasticamente. La riduzione con fonti proteiche vegetali quali legumi o derivati della soia, frutta secca e semi oleosi può essere un buon punto di partenza. Si potrebbe, per esempio, prediligere un’alimentazione vegetale a casa, concedendosi prodotti animali quando è difficile trovare un’alternativa. Ma la cosa più importante, è non rinunciare al gusto. Per fare ciò è possibile iniziare valorizzando gli alimenti vegetali presenti in ogni dieta come verdure, legumi e cereali o provando a “veganizzare” i nostri piatti preferiti. Scegliete, quindi, una salsiccia vegetale per il vostro panino o, ancora, provate le lasagne con besciamella vegetale e ragù di lenticchie. La parola chiave è sperimentare e, per farlo, basta lasciarsi ispirare: sono ormai molti i canali o i libri di cucina che ci possono aiutare nella transizione».

Che sia questo gennaio il momento giusto per iniziare a mangiare più vegetale o dopo, è fondamentale pensare che ogni gesto, anche piccolo, può fare la differenza. Mangiare vegetale o più vegetale possibile non è sinonimo di rinuncia. Anzi, potrebbe essere una scusa per provare nuovi cibi e nuove ricette!

La nostra cucina ha gran varietà di piatti vegetali

Ebbene sì, la maggior parte dei prodotti che abbiamo in frigorifero e in dispensa sono completamente vegetali. Basti pensare alla pasta, a cereali come farro, orzo, quinoa o miglio, ai sughi o condimenti come ketchup e senape, a gran parte delle marmellate, creme di frutta secca, vari tipi di cereali per la prima colazione, patatine, cracker o snack, pasta sfoglia o cioccolato fondente. Per i cibi rimanenti, poi, basterà trovare l’alternativa vegetale, che nella maggior parte dei casi è facilmente reperibile in commercio.

Invece di comprare il pesto classico basterà scegliere quello vegetale, prediligere una crema spalmabile al cioccolato fondente o una bevanda vegetale a base di soia, riso, avena, cocco o mandorla per sostituire il latte. Infine, basterà sbirciare nella tradizione culinaria italiana per trovare ispirazione. Proprio così: molti piatti tipici italiani sono interamente vegetali.

Un tempo, infatti, i prodotti animali erano considerati un lusso e consumati solo in occasioni speciali o da famiglie benestanti: le ricette della tradizione contadina, quindi, erano a base di legumi e vegetali. Alcuni esempi? Dalla Toscana la pappa al pomodoro, la ribollita e la schiacciata.

Dalla Sicilia il macco di fave e la caponata. In Piemonte, poi, emergono il caponet, le pere al vino e la polenta. O, ancora, dal resto d’Italia spaghetti al pomodoro o aglio olio e peperoncino, pasta e fagioli, panzanella, fagioli all’uccelletto, farinata, focaccia genovese, focaccia barese, taralli e friselle.

Forse, mangiare vegetale, può sembrare più facile di quanto ci sembri!  

Benessere per intestino, pressione e colesterolo

La produzione di carne impatta sul pianeta e sul benessere animale. Ma, noi umani, che vantaggio abbiamo da un’alimentazione vegetale? Anche se per cambiare regime alimentare occorre rivolgersi al medico, sono numerosi gli studi scientifici che hanno evidenziato i benefici sulla salute di una dieta a prevalenza vegetale.

Ridurre il consumo di prodotti animali può contribuire a tagliare del 15 per cento il rischio di sviluppare un tumore nel corso della vita e ad abbassare la pressione arteriosa. In più, può aiutare la nostra flora intestinale, migliorando il rapporto tra batteri buoni, che producono sostanze positive per l’organismo, come acidi grassi a catena corta, e batteri cattivi, che danno vita a sostanze nocive.

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Infine, può aiutare a moderare l’insulino-resistenza, migliorare il controllo glicemico, abbassando la probabilità di insorgenza del diabete. Mangiare vegetale ha pure un effetto positivo sul nostro colesterolo. Contribuisce infatti ad abbassare la quantità di Ldl, quello che viene chiamato colesterolo cattivo, che tende a depositarsi sulle pareti delle arterie, aumentando il rischio di cardiopatia ischemica.

Ma una domanda sorge spontanea e più che legittima: seguendo una dieta vegetale, si assumono abbastanza proteine? E abbastanza calcio?

Ebbene, pare di sì. Le proteine, infatti, oltre a essere presenti in carne, pesce e derivati si possono trovare in abbondanza nei legumi, nei cereali, in semi oleosi, frutta secca e verdure.

Il calcio, invece, si concentra in numerosi alimenti di origine vegetale tra cui citiamo sesamo, mandorle, soia, verdure verdi e anche crucifere.  

Chiara Nervo

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