Il lavoro nell’era della robotica nell’ultimo libro di Mario Amerio

Il lavoro nell'era della robotica nell'ultimo libro di Mario Amerio

ASTI “Fuori dal ‘900-Lavoro, Sinistra e Sindacati in terre sconosciute”. È  il titolo del nuovo libro di Mario Amerio (edito da Team service) che sarà presentato venerdì 19, alle 18, al Foyer delle famiglie, in via Milliavacca 5 ad Asti (ingresso libero, fino a esaurimento posti). Dialogheranno con l’autore Massimo Cotto, giornalista e scrittore, e Luigi Berzano, sociologo, professore emerito all’Università di Torino e autore della prefazione.

Nel volume Amerio affronta un tema tanto complesso quanto attuale: quale futuro ci aspetta nell’era della robotica e dell’intelligenza artificiale? Il ’900 è stato il secolo delle fabbriche e degli operai, della nascita della Sinistra e dei sindacati, del lavoro umano assurto a motivo di orgoglio e ragione di vita. Ora siamo nell’era della globalizzazione, della robotica e dell’intelligenza artificiale, del passaggio dalla civiltà industriale a quella immateriale dell’informazione, della comunicazione e della cultura. Il lavoro è ormai globalizzato, delocalizzato ovunque costi meno, insidiato dall’automazione e quindi svalutato e precario. Anche la società civile è cambiata, priva dei riferimenti solidi del secolo scorso e i legami sociali si sono fatti deboli. Dunque, opportunità infinite ma anche pericoli.

Il lavoro nell'era della robotica nell'ultimo libro di Mario Amerio 1
L’autore del libro Mario Amerio ha svolto per molti anni attività in campo sindacale.

Automazione e intelligenza artificiale generano colossali profitti: serviranno a migliorare la vita delle persone o finiranno nelle mani di pochi e le nostre società conosceranno ancora più insopportabili disuguaglianze? Amerio dichiara: «Questo è il grande tema. Tocca a noi decidere. La tecnologia è neutra, sono gli uomini che la indirizzano». Classe 1947, astigiano, Amerio ha alle spalle un lungo percorso nel sindacato, avendo diretto la Cgil provinciale per nove anni per poi passare alla segreteria regionale, fino al 1985, come responsabile della formazione e delle politiche per l’impiego. È stato consigliere regionale e ha partecipato alla lotta per la chiusura della discarica di Valle Manina e per il riconoscimento e l’ampliamento della riserva naturale, che conviveva con la stessa discarica a breve distanza.  Infine, è stato consulente per 15 anni in ambito privato su formazione e progetti europei in varie parti d’Italia.

Manuela Zoccola

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