Artico: Alice Mastroleo, Giulia Muscatelli e i versi di Edgar Lee Masters

Artico: Alice Mastroleo, Giulia Muscatelli e i versi di Edgar Lee Masters
Alice Mastroleo

GOVONE Morirò d’amor a Spoon river è un incontro in programma sabato 17 febbraio alle 21, nel salone incontri La serra, presso il castello: una lettura scenica scritta e interpretata da Giulia Muscatelli, scrittrice e giornalista, in collaborazione con Alice Mastroleo (su Instagram Soloredie, account seguito da oltre 15mila persone), «cartomante pop».

Lo spettacolo è il secondo in calendario nel programma di Artico club, la nuova rassegna invernale di Artico festival allestita con il sostegno delle fondazioni bancarie Crt e Crc. La serata è proposta in collaborazione con le associazioni Batelman e Govone residenza sabauda.

Spiega Mastroleo: «Lo spettacolo mette in luce come i versi dell’Antologia di Spoon river di Edgar Lee Masters siano oggi molto attuali, tanto da poterne trovare il riverbero nei luoghi più inaspettati come i tarocchi, la comicità di Totò e persino in format televisivi come Uomini e donne. Attraverso una lettura critica dell’opera, parleremo del binomio tra amore e morte. Approfondiremo situazioni al limite del trash, quando l’amore si trasforma e prescinde dal suo lato aulico. Per quanto riguarda il mio contributo, proverò a immaginare l’eventualità in cui i personaggi di Spoon river incontrano una cartomante: come sarebbe cambiata in quel caso la loro storia? Getteremo una luce differente sui drammi di queste storie, parleremo di come i fallimenti personali se non vengono proiettati sugli altri ma elaborati in maniera onesta e autentica a partire dalla dimensione individuale possano trovare nuova elaborazione».

Per quanto riguarda il proprio mestiere, Alice Mastroleo racconta come ogni giorno il suo tentativo sia quello di «raccontare il mondo esoterico in chiave contemporanea, avvicinandolo alle persone e smontando i preconcetti, le false credenze sulla materia. Ho studiato economia e lingue, ma ho sempre avuto l’interesse per i mondi “altri” e non visibili, e ai modi per avvicinare queste dimensioni al nostro subconscio». 

Matteo Viberti

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