Lo sciacallo dorato è arrivato anche nelle Langhe?

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BENEVELLO La foto, scattata in un noccioleto a Manera, risale ai mesi scorsi, ma ci è arrivata soltanto di recente. L’animale che si vede in lontananza dietro una pianta, più grande di una volpe (ma dal colore simile) e più piccolo di un lupo, potrebbe essere uno sciacallo dorato. Da tempo la presenza del canide, proveniente dai Balcani, viene segnalata in tutte le regioni del Nord Italia: Friuli, Trentino, Veneto, Emilia (nel Modenese) e Lombardia. Avvistamenti mediante fototrappole sono avvenuti anche in Toscana e nel parco del Circeo, nel Lazio.

Per quanto riguarda la nostra regione, il sito Internet delle Aree protette del Po piemontese parla di una rilevazione nel 2020 nel Comune di Pontestura (Alessandria) e di un’altra nel marzo 2021, a Strambinello (Torino). Una femmina di sciacallo morta è stata ritrovata nelle vicinanze della Riserva naturale di Castelnuovo Scrivia, nel Comune di Viguzzolo, in provincia di Alessandria. Le rilevazioni sono frutto della collaborazione tra l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e il Museo friulano di storia naturale, istituto con una lunga esperienza di studi su questo canide.

Lo sciacallo dorato (canis aureus)  non è pericoloso per l’uomo e viene considerato un animale onnivoro e spazzino. Si nutre soprattutto di carcasse, carogne di animali investiti o predati da altri, rifiuti agronomici, animali di bassa corte, ortaggi o frutta raccolti a terra. Cattura anche piccoli mammiferi, per lo più roditori.

c.o.

 

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