Nuova legge regionale sulle case popolari. Marello: «Pura campagna elettorale»

Nuova legge regionale sulle case popolari. Marello: «Pura campagna elettorale»
Case popolari a Torino

PIEMONTE Equità sociale, premialità per chi ha scelto di fare del Piemonte la propria casa e, di conseguenza, nuovi criteri di punteggio per l’assegnazione della casa popolare. Martedì 20 febbraio, in Consiglio Regionale, a palazzo Lascaris, è stata approvata la nuova legge regionale sulla casa, frutto di anni di lavoro e di studio da parte dell’assessora regionale alle politiche per la casa, Chiara Caucino e dei suoi uffici.

La nuova legge, come accennato, è destinata a rivedere in maniera significativa i punteggi di assegnazione, partendo dal presupposto di creare nuovi strumenti di premialità, in particolare in due fattispecie. La prima per dare un riconoscimento ai cittadini aventi diritto alla casa popolare, di qualsiasi nazionalità d’origine, che risiedono in Piemonte da 15, 20 o 25 anni.

L’idea è quella di premiare chi in Piemonte risiede da anni, nella nostra regione ha lavorato e pagato le tasse, contribuendo allo sviluppo socio-economico del territorio. La seconda premialità riguarda invece i nuclei famigliari mono genitoriali con figli minori a carico che vedranno aumentare il proprio punteggio di assegnazione.

La nuova legge punta anche fortemente a mettere un punto fermo nel contrasto all’illegalità, compresi i «furbetti», coloro che si costruiscono una situazione reddituale tale da avere diritto alla casa popolare, ma che poi si scopre che posseggono beni «da ricchi». Per questa categoria ci sarà un sostanzioso giro di vite: l’assegnatario, per avere la casa, non potrà infatti più possedere beni mobili registrati come automobili, motoveicoli di grossa cilindrata, o caravan inquadrati nella categoria dei beni di lusso. Inoltre sono stati esclusi dall’applicazione della legge 3 del 2010 gli immobili che verranno destinati alle forze dell’ordine per garantire sicurezza nei contesti più disagiati.

La legge punta quindi a promuovere, con queste ed altre azioni, l’equità sociale, premiando allo stesso tempo le persone che qui hanno vissuto e che hanno fatto del Piemonte la propria «casa».

«Oltre a tutto ciò – ha spiegato Caucino –  abbiamo inserito nuovi principi orientati alla legalità come il divieto di assegnazione a favore di coloro che hanno occupato abusivamente uno stabile Atc nei 10 anni precedenti e, fermo restando la decadenza del diritto di assegnazione nel momento in cui l’assegnatario fosse soggetto a una condanna detentiva, con le nuove regole, per tutelare la famiglia del potenziale reo, il titolo passerà automaticamente al coniuge, ai figli oppure ai parenti conviventi».

Prosegue Caucino, senza nascondere una certa soddisfazione: «Abbiamo lavorato anni per raggiungere questo risultato, con l’unica finalità di agevolare sempre di più i fragili, coloro che versano in condizioni di maggior difficoltà. Sono certa che quello raggiunto oggi sia un obiettivo importante ed ambizioso, orientato esclusivamente a criteri di giustizia e di equità. Un passo avanti importante per un Piemonte che, grazie a questa giunta, ha saputo, in questi anni, mantenere le sue promesse: non lasciare mai nessuno indietro o, peggio ancora, da solo».

Il consigliere Maurizio Marello: «Pura campagna elettorale con una legge ideologica»

La Giunta regionale risponde a Marello sulla smobilitazione di servizi nei piccoli Comuni
Il consigliere regionale del Pd Maurizio Marello.

È stato approvato, con voto contrario delle opposizioni, il testo della nuova legge sulla casa in Piemonte proposta dall’assessora Chiara Caucino. La legge rivede in maniera significativa i punteggi di assegnazione delle case popolari creando nuovi sistemi di premialità. In primis si prevede il riconoscimento del diritto alla casa popolare a quei cittadini che risiedono in Piemonte da 15, 20 o 25 anni.

A tal proposito è intervenuto in discussione generale il consigliere regionale Pd Maurizio Marello che ha sottolineato il pensiero- guida che deve normare un tema come quello dell’edilizia popolare: «Tale tematica va fortemente ancorata alle necessità di persone e famiglie: tra i criteri di assegnazione devono essere considerati prioritariamente  quelli economici, la consistenza del nucleo familiare, la presenza di anziani e disabili, senza sfumature ideologiche», ha detto.

«Questa norma ha profili di incostituzionalità, nel momento in cui dà peso eccessivo alla prolungata residenza in Piemonte, ma soprattutto non cerca una reale soluzione ai problemi che si propone di affrontare», ha proseguito Marello.

«In un ambito, quello dell’edilizia popolare, mutato in maniera evidente negli ultimi anni. Con circa 30mila sfratti l’anno e solo in 5 per cento della domanda abitativa soddisfatta con l’edilizia popolare, il Piemonte non è certo ben messo. Andrebbero ripristinati alcuni punti interessanti del Piano casa proposto nel 2009-2010 dalla Giunta Bresso che prevedeva un’edilizia convenzionata e agevolata accanto a quella pubblica: sarebbe necessario prevedere un ruolo del privato dunque, accanto al pubblico, per garantire alloggi a locazione agevolata o aiuti di vario genere», ha spiegato Marello.

Ha concluso il consigliere Pd: «Questa legge non inciderà positivamente sulle necessità dei piemontesi bensì introdurrà elementi di natura ideologica che potranno essere utili alla maggioranza in campagna elettorale ma che di certo non risulteranno proficui per i cittadini realmente bisognosi di supporto».

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