Durante i restauri al monastero dell’Annunziata scoperte oltre una quarantina di sepolture

Durante i restauri al monastero dell'Annunziata scoperte oltre un quarantina di sepolture

LA MORRA Le operazioni di carattere architettonico relative al monastero di frazione Annunziata hanno riservato non poche sorprese. Durante gli scavi per il risanamento del piano terra, infatti, sono state rinvenute una serie di sepolture. «Scendendo di 30-40 centimetri abbiamo trovato diverse ossa. C’è stata quindi la necessità di riconsiderare il piano dei lavori», commenta l’architetto Luca Sensibile, direttore dei lavori direttore dei lavori, in collaborazione con gli ingegneri Massimo Reggio e Roberto Mamino.

È stata, pertanto, avviata un’indagine archeologica sotto la direzione scientifica del funzionario Simone Giovanni Lerma, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Alessandria Asti e Cuneo. «Le sepolture sono ormai più di una quarantina. Si tratta di inumazioni, con gli scheletri che presentano il capo rivolto a sud-ovest. Le strutture murarie del Monastero attuale e quelle precedenti stanno sopra le sepolture e le tagliano. Non avendo potuto però effettuare uno scavo in estensione non sappiamo se si trattasse della necropoli della chiesa o del monastero», spiega l’archeologa Manuela Meloni, che ha seguito gli scavi, come previsto per legge in caso di opere che interessino edifici sottoposti a tutela, e che sta conducendo l’indagine.

La questione della datazione delle sepolture risulta complessa. «Sono inumazioni terragne, quindi in fossa di terra semplice. Abbiamo potuto ricostruire che alcuni corpi erano in una cassa lignea, mentre altri avvolti da un sudario. Si tratta di sepolture molto stratificate, tre o quattro l’una sopra l’altra, e le più antiche, posizionate più in basso, sono state manomesse dalle successive. Il fatto che le sepolture siano prive di corredo fa intendere che siano cristiane e di epoca medievale, ma la mancanza di oggetti rende difficile la datazione», prosegue l’archeologa.

La questione sarà ulteriormente approfondita. «La Soprintendenza ha predisposto l’analisi al carbonio 14 delle sepolture identificate come più antiche e di quelle più recenti, in modo da ottenere un orizzonte cronologico. Seguirà poi un’analisi antropologica, in modo da capire di che sesso fossero gli inumati, insieme alla loro età, nonché le tracce di eventuali malattie, che lasciano segni sul cranio e nelle ossa. Per ora sappiamo che alcuni inumati erano molto vecchi, poiché abbiamo riscontrato artriti e artrosi piuttosto marcate sulla colonna vertebrale, mentre altri erano infantili», conclude Manuela Meloni.

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Il monastero di frazione Annunziata di La Morra.
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