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L’ultimo pinguino delle Langhe, il romanzo piemontese di Orso Tosco

Dopo London vodoo, lo scrittore ligure si cimenta in un divertente giallo, edito da Rizzoli, che si muove tra Marsaglia, Cigliè e Alba

L'ultimo pinguino delle Langhe, il giallo piemontese di Orso Tosco

LIBRI È una lettera d’amore al Piemonte il nuovo giallo dello scrittore ligure Orso Tosco intitolato L’ultimo pinguino delle Langhe (Rizzoli). Duecentosettanta pagine ambientate tra Marsaglia, Clavesana e Cigliè, con qualche visita ad Alba, Castiglione Falletto, Dogliani e all’immancabile osteria da Gemma, per un romanzo “diffuso” e coinvolgente. Giovedì 11 aprile, alle 19, l’autore presenterà il libro con Annalisa Beccuti della libreria Liberi tutti nella sala del Consiglio di Cortemilia per gli Aperitivi culturali.

Protagonista è il commissario di Polizia Gualtiero Bova, originario di Latte, riconoscibile dalla coppola e dalla «forma di pera, con la pancia tonda e le braccia corte», che gli è valsa il soprannome di Pinguino (non solo per il fisico, ma anche per la passione per le immersioni subacquee).

L'ultimo pinguino delle Langhe, il giallo piemontese di Orso Tosco 1Esiliato in Piemonte con la sua bassotta Gilda gildina, dopo aver denunciato due colleghi in Liguria per traffici di migranti al confine con la Francia, il commissario si trova alle prese con un caso spinoso: a Cigliè viene ritrovata una ragazza morta dallo stesso broker svizzero il cui nome è apposto sul cavadere, cioè il potente Rufus Blom, fidanzato con la giovane modella Rose Bellamy.

Il caso non sarebbe mai piovuto sul Pinguino e i suoi bizzarri uomini (il nostalgico paninaro Raviola, l’imbranato Listeddu e l’irreprensibile agente Telesca) se non fosse stato per la Fiera del tartufo di Alba, che impegna i Carabinieri di mezza provincia per l’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’ispirazione langarola nasce da più momenti biografici, come racconta Tosco: «Mio padre, come me, è cresciuto a Sanremo, però è nato a Carrù e d’estate veniva mandato dai parenti in campagna. Da lui ho ereditato un’immagine trasognata delle Langhe. Poi, appassionandomi di letteratura ho avuto un’altra chiave di lettura, grazie a Fenoglio e Pavese. Infine, negli ultimi anni, per via della mia compagna Giada, ci sono venuto di persona perché la famiglia ha una casa vicino a una frazione di Marsaglia».

L'ultimo pinguino delle Langhe, il giallo piemontese di Orso Tosco 2I luoghi hanno stimolato soprattutto la sua curiosità immaginativa: «Mi ha colpito la natura sdoppiata di questi posti: la Langa diurna e quella notturna sono quasi due creature diverse. Di giorno, per chi viene dalla Liguria, il paesaggio è molto dolce e idilliaco, mentre la sera può custodire storie oscure, grazie a una qualità di buio eccentrico, perfetto per un giallo».

Senza svelare troppo della divertente trama messa in piedi dall’autore, i cui riferimenti letterari per il volume sono stati Piero Chiara, Mario Soldati e Fruttero e Lucentini, la ricerca del commissario porterà a scavare negli abissi nascosti del benessere langarolo. Il Pinguino s’imbatterà così in figure misteriose dell’alta società e in sette religiose nascoste.

Spiega Tosco: «Ho tentato di dare un volto a un certo tipo di potere non ufficiale o democratico, che alle volte sembra esistere nelle province italiane: qualcosa di ancestrale, di cui già parlava Il gattopardo, che non passa per le cariche ufficiali, ma attraverso il sangue».

Lorenzo Germano

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