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Un candidato sindaco può essere rappresentante di lista? Il caso di Ceresole d’Alba

Ceresole: niente dibattito tra i candidati. Via allo scambio di accuse
I candidati Luis Cabasès e Chiara Masia con (al centro) il sindaco uscente Franco Olocco.

CERESOLE D’ALBA Ha dato il via a una serie d’interlocuzioni tra Carabinieri, Questura e Prefettura la presenza di Luis Cabasès, uno dei due candidati sindaco, presso i seggi elettorali, situati nel palazzo comunale. La legittimità della sua presenza (il problema è stato sollevato dall’altra candidata Clara Masia) è stata oggetto di dibattito: le Forze dell’Ordine presenti hanno contattato la Questura prima, la Prefettura poi.

Dalle consultazioni, è emerso che la presenza ai seggi di un candidato in qualità di rappresentante di lista – funzione che in quel momento Cabasès stava rappresentando – è legittima: il capogruppo di Evviva Ceresole! è dunque potuto rimanere ad assistere alle votazioni.

Tra le facoltà dei rappresentanti, ci sono quella di assistere alle procedure elettorali e apporre la firma sui verbali e sui plichi contenenti le schede per il voto; non possono invece toccare le schede, fare propaganda o redigere elenchi di persone astenute dal voto. 

Dennis Bellonio

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