ALBA E pensare che, prima dell’insulto e delle tensioni, nel Consiglio comunale del 28 novembre c’era stato spazio anche per un curioso siparietto, con un’inedita consegna di regali. Con un’interrogazione, il consigliere di minoranza Emanuele Bolla ha chiesto per quale motivo le luci di Natale, sotto le torri, siano state accese già a metà novembre.
A fornire tutti i dettagli del caso è stato l’assessore all’ambiente Roberto Cavallo: «Quest’anno sono state accese il 23 novembre, nel 2020 il 12, nel 2021 il 19 e nel 2023 il 21. Non esiste, pertanto, una data prestabilita. Se in casa di solito allestiamo albero e presepe l’8 dicembre, in città si accendono le luci qualche tempo prima, perché sono utili per il commercio. La data è stata scelta di concerto con l’Associazione commercianti albesi, inizialmente si era ipotizzato il 16 novembre».
Il consumo delle luci a Led, come un volo da Milano a New York
E ha aggiunto: «Da anni le luci sono a Led, soluzione che permette di risparmiare oltre il novanta per cento dei consumi. In questo momento, sono installati 6.350 metri di cielo stellato, le classiche luminarie a filo e 88 tendine verticali. In tutto, parliamo di 90mila Led, ognuno dalla potenza di 0,1 watt e dal consumo di 0,3 watt all’ora. Calcolando che le spegneremo all’Epifania, nel periodo natalizio consumeremo circa 2.600 chilogrammi di anidride carbonica, l’equivalente di un volo Milano-New York. Accendendole una settimana dopo rispetto al 2020 e al 2021, siamo già riusciti a risparmiare».
È stato a questo punto che Bolla ha scoperto le carte: «Siamo contenti che le luci siano state accese e questa sera sono d’accordo con l’assessore. L’interrogazione è la stessa che aveva presentato, nel novembre dello scorso anno, il consigliere Fabio Tripaldi. Tanto che gli ho proposto di firmarla con me. Mi spiace non l’abbia fatto, ma so che lui è coerente. Questo discorso dimostra come, quando si governa, le dinamiche sono differenti».
Con un gesto un po’ teatrale, Bolla ha estratto dal cilindro un regalo decisamente pungente per Tripaldi, un panettone “MeleGatto”, «da condividere con la maggioranza come gesto di distensione per Natale». Un obiettivo poi venuto meno, con la discussione sulla variazione al bilancio, ma in quel momento ha strappato qualche sorriso. Tripaldi è stato al gioco: «In base alla mia opinione personale, avrei acceso le luci il primo dicembre. In ogni caso, noi di sinistra siamo abituati a condividere le cose: un solo panettone è poco, ma magari ne ricaveremo un candito a testa. Lo lascerò nell’ufficio del sindaco, in attesa del consueto banchetto di Natale».
Davide Barile