22enne di Neive muore dopo il controllo dei Carabinieri. La Procura apre un fascicolo

22enne di Neive muore dopo il fermo dei Carabinieri. La Procura apre un fascicolo

NEIVE Profondo cordoglio per la morte di Gallib Ali, giovane di 22 anni residente a Neive, deceduto in circostanze drammatiche ad Alba dopo un fermo da parte dei Carabinieri. Secondo le prime informazioni fornite dall’associazione Acia (associazione culturale immigrati Alba), il ragazzo avrebbe subito un arresto cardiaco in seguito al controllo. Per oggi (giovedì 20 marzo) era prevista la prima udienza per la nomina del medico legale incaricato di eseguire l’autopsia.

L’associazione, in rappresentanza della comunità e della famiglia, ha nominato un avvocato di fiducia e un medico consulente tecnico per garantire trasparenza e verità sulle cause del decesso.  La famiglia, con il supporto dell’associazione, ha  contattato l’avvocato Piermario Morra dello studio Mirate di  Asti che ha assunto il patrocinio della famiglia e ha nominato alcuni periti di parte in vista della causa.

Il giovane era nato ad Alba da genitori originari del Marocco, era  cittadino italiano e lavorava nella ristorazione.

Giovedì scorso era con amici nel cortile di casa in via Calissano e, per motivi ancora da accertare, qualcuno ha chiamato i Carabinieri. I militari dell’Arma giunti sul posto hanno fermato il ragazzo che poco dopo si sentito male. Il giovane è stato prontamente soccorso dall’ambulanza del 118 e poi trasportato all’ospedale Ferrero di Verduno dove è stato ricoverato per alcuni giorni fino al peggioramento delle condizioni avvenuto nel fine settimana e al decesso avvenuto lunedì 17 marzo.

Con l’avvio delle indagini sarebbero tre i Carabinieri indagati. Anche loro convocati per l’udienza odierna.

Domani (venerdì 21 marzo) alle 20.30 è previsto un corteo commemorativo  (con partenza da piazza Michele Ferrero arriverà in via Calissano), organizzato dagli amici di Gallib Ali che invitano tutti a partecipare pacificamente per chiedere chiarezza su questa tragedia e per esprimere solidarietà alla famiglia del giovane.

Inoltre, gli amici del giovane, in particolare Giulia e Fiorella, hanno avviato una raccolta fondi per coprire i costi del trasporto della salma in Marocco, affinché la famiglia possa dare al giovane una degna sepoltura nel suo Paese d’origine.

Beppe Malò

Banner Gazzetta d'Alba