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Anziani e malati: il ruolo dei ministri straordinari per l’Eucarestia

Anziani e malati: il ruolo dei ministri straordinari per l’Eucarestia

BRA Domenica 23 marzo, presso il Santuario, si è dato ufficialmente il via a una pastorale dedicata a chi, a causa dell’età o della salute, rischia di sentirsi ai margini della Chiesa. L’incontro, guidato da don Enzo Torchio, responsabile dei Ministri della parrocchia cittadina, ha riunito coloro che si dedicano al servizio degli ammalati e degli anziani.

Da quest’anno, si compie un passo importante: i ministri straordinari non saranno più legati solo alle singole parrocchie, ma opereranno a livello dell’intera parrocchia di Bra. Il loro servizio si svolgerà durante le Messe prefestive e festive nei “Centri Eucaristici Domenicali”, che corrispondono ai vari territori ecclesiali della città: Sant’Antonino, Frati Cappuccini, Sant’Andrea, Battuti Bianchi, Battuti Neri, San Giovanni, Bescurone, Salesiani, Clarisse, Santuario e Bandito.

L’obiettivo è passare da un servizio gestito individualmente, basato sulla buona volontà dei singoli ministri, a una modalità più organizzata e coordinata. A tal fine, la Sig.ra Daniela Migliore è stata incaricata di affiancare don Enzo nella gestione di questa iniziativa. Dopo mesi di preparazione, il progetto può finalmente prendere forma, in linea con le indicazioni del Vescovo nella sua lettera pastorale.

Come primo passo, si è raccolto un quadro aggiornato delle persone già assistite dai ministri straordinari. Coloro che hanno dato la loro disponibilità al servizio esteso si occuperanno ora di portare la Comunione ai malati e agli anziani che lo richiederanno, mantenendo vivo il legame tra la comunità e chi non può partecipare fisicamente alla vita parrocchiale. Attraverso la presenza dei ministri, si vuole esprimere concretamente la vicinanza della Chiesa a ciascuna persona in difficoltà.

Struttura del Servizio e coinvolgimento dei ministri

Per richiedere il servizio è indicato il numero di telefono 350 0364600 (del Santuario). Chiamando o inviando un messaggio WhatsApp, l’ammalato, l’anziano o un familiare potrà richiederlo. Verrà poi ricontattato al più presto per raccogliere le informazioni necessarie e avviare l’assistenza.

Successivamente, un ministro disponibile verrà incaricato di prendersi cura della persona, tenendo conto della vicinanza alla sua abitazione e delle possibilità di visita.

Grazie a questa nuova organizzazione, il servizio potrà raggiungere più persone in modo efficace e strutturato, rafforzando il senso di comunità e vicinanza tra la Chiesa e chi vive situazioni di fragilità. Un segno concreto di attenzione e cura, affinché nessuno si senta solo.

lino ferrero

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