
ASTI Inaugurata la mostra “Volti e colori del Palio di Asti” in occasione dei 750 anni dalla prima edizione documentata della corsa (1275). L’esposizione sarà visitabile fino al 14 settembre a palazzo Mazzetti.
Il progetto espositivo, che rende omaggio a una delle più antiche e sentite tradizioni popolari italiane intrecciando arte, memoria e identità, presenta una serie di intensi ritratti fotografici realizzati da Claudio Vergano dello studio fotografico White and black, attivo sul territorio dagli anni ‘70.
Vergano ha accolto i protagonisti del corteo storico in un contesto inedito: lo studio fotografico. Qui, sottratti alla dimensione collettiva della sfilata, i soggetti sono restituiti all’osservatore in tutta la loro individualità, in un’atmosfera sospesa e suggestiva ispirata alla luce caravaggesca, dove il chiaroscuro scolpisce i volti e ne esalta il carattere, l’eleganza, l’identità.
Le fotografie sono evocative, raccontano storie, emozioni e appartenenze. La mostra è un invito a guardare oltre l’apparenza festosa della manifestazione. Ogni volto diventa simbolo di una narrazione più ampia: quella di una città e della sua comunità, che attraverso il Palio continua a rinnovare il legame con le proprie radici.
Accanto a ogni immagine, un apparato di testi, costruiti con rigore filologico e sensibilità narrativa, accompagna il visitatore in un viaggio nel tempo: le didascalie non si limitano a descrivere i costumi (splendidi esempi dell’alta scuola del costume storico astigiano), ma intessono un dialogo tra il personaggio rappresentato e il soggetto ritratto, tra passato e presente. Attraverso un’attenta ricerca storica su fonti documentate, gli abiti diventano chiavi d’accesso a vicende realmente accadute, figure simboliche delle antiche “Casane,” cerimoniali civici e devozionali, momenti di vita collettiva che hanno segnato la storia di Asti.
Esposti anche i drappi
Completano l’esposizione i drappi del Palio offerti alla Collegiata di San Secondo tra il 2000 e il 2019, testimonianza di una consuetudine che, come stabilito già alla fine del Trecento dal duca e dalla domina di Asti, si rinnova nei secoli: un dono al Patrono, segno visibile del legame profondo tra la corsa, la città e la fede.
Ogni drappo è stato realizzato da un importante artista contemporaneo. Le didascalie riportano oltre al nome di quest’ultimo, i dei vincitori della corsa di quell’anno, il rione, il fantino e il cavallo. Accurate schede in formative illustrano, inoltre, la biografia di ogni singolo artista dei drappi esposti.
La mostra è realizzata dalla fondazione Asti musei e dal Comune capoluogo con il contributo della fondazione Cassa di risparmio di Asti e della Regione Piemonte, con la sponsorizzazione del gruppo Cassa di risparmio di Asti. Hanno collaborato il Museo del Palio di Asti, lo studio fotografico White and black e il laboratorio artistico di ideazione e produzione artigianale “Principessa Valentina” di Samantha Panza. L’esposizione è a cura di Antonio Lepore.
L’ingresso alla mostra è incluso nello Smartickat che consente di visitare i sei siti della fondazione Asti musei (palazzo Mazzetti, cripta e museo di Sant’Anastasio, palazzo Alfieri, museo Guglielminetti, torre Troyana e domus romana).
Manuela Zoccola
