Duello all’ultimo voto?

Probabilmente, anche gli scommettitori britannici, considerati i migliori del pianeta, sarebbero in difficoltà a individuare un favorito nella gara elettorale tra il sindaco uscente Stefano Boido e l’avversario Mario Marone.

A pochi giorni dalle elezioni l’esito è più che mai incerto e il “paese di pietra” potrebbe spaccarsi a metà. Da una parte ci sarà Stefano Boido, ferito nell’orgoglio ma fermamente deciso a dare continuità all’operato svolto negli ultimi cinque anni. «Il gruppo “Un futuro per Bergolo” intende dare continuità amministrativa, rinnovando però il Consiglio comunale. Se verremo scelti, in Comune si insedieranno persone giovani, intimamente legate al paese. Allo stesso tempo, salvaguarderemo le quote rosa con la candidatura di due donne, entrambe mamme e col padre residente a Bergolo», ha dichiarato Boido.

Il Sindaco uscente aggiunge: «Metteremo al centro della nostra attività le persone che in paese abitano tutto l’anno e che, quindi, sono più toccate dai problemi legati al rigido inverno bergolese. Riteniamo anche necessario mantenere i servizi di volontariato esistenti, tra cui quello di trasporto, rivolto soprattutto alle persone sole e anziane. Non trascureremo l’aspetto turistico, andando a sostenere le attività connesse alle “Bandiere arancioni” del Touring club e al concorso “Comuni fioriti”.

 

Stefano Boido Mario Marone

Da sinistra: Stefano Boido e Mario Marone.

Le strutture turistiche necessitano di radicali ristrutturazioni; per questo, abbiamo inoltrato diverse domande di finanziamento. Per tali interventi non contrarremo nuovi mutui ma impiegheremo il denaro risparmiato grazie alle attività svolte in maniera volontaria da Sindaco e amministratori.

Punteremo inoltre a migliorare la viabilità comunale e, finché sarà possibile, continueremo a gestire l’acquedotto in via diretta, senza affidarlo a ditte esterne. Siamo disposti a collaborare con tutti, in particolare con le associazioni del territorio. Infine, ci adopereremo per contrastare le paventate richieste di accorpamento tra Comuni, per salvaguardare l’identità bergolese».

Contro Boido, si schiererà lo storico presidente della Pro loco, Mario Marone, alla guida della lista civica “Bergolo”. «Il nostro gruppo è l’espressione di quanto si è sviluppato in paese dagli anni Settanta in poi. Crediamo sia giunto il momento di dare un nuovo impulso alla comunità di Bergolo con iniziative atte a richiamare turisti e visitatori consapevoli di trovare qui stimoli culturali e ricreativi di ampio respiro », spiega Marone.

Tre i punti cardine del programma: «Vogliamo assicurare al paese e ai bergolesi le strutture e i servizi essenziali, di trasporto e no, in modo da ridurre i disagi legati all’isolamento del paese. In seconda battuta, intendiamo sostenere con tutti i mezzi disponibili le attività economiche, con particolare attenzione ad agricoltura e turismo. Non ci scorderemo nemmeno delle risorse naturali, culturali e umane, che andranno valorizzate».

A proposito di turismo, Marone ha le idee chiare: «Intendiamo recuperare, con modalità attualizzate, le manifestazioni internazionali, quali il Canté magg e il raduno-festival degli artisti di strada, senza comunque trascurare la mostra-mercato “I sapori della pietra”, il premio “Fedeltà alla Langa”, il concorso d’arte dedicato alla pietra, quello dei Comuni fioriti, i concerti e i corsi musicali estivi.

In ambito turistico, va sostenuto e stimolato il recupero dell’arredo urbano. In località Giro Vola vorremmo riavviare le iniziative per la realizzazione del nuovo insediamento abitativo Cà rurei e vorremmo definire il progetto per il completamento della “Collina del vento” e ampliare l’area chalet annessa all’ex “Villaggio Erica”.

Infine, cercheremo di predisporre incentivi per recuperare le aree boschive a fini agricoli e turistici, valorizzeremo regione Bergamaschi, cureremo la rete viaria, difenderemo le colture tipiche, attrezzeremo sentieri per le escursioni, incentiveremo gli insediamenti pubblici e privati e sosterremo le persone anziane e bisognose, avvalendoci per quanto possibile del servizio civile volontario e collaborando con il Consorzio socio-assistenziale».

Enrico Fonte

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