Un ponte verso l’ospedale

Mai messaggio Internet fu più profetico: a fine giugno Bruna Sibille, sindaco di Bra, sul suo blog annotò, dopo l’ennesima riunione sulla strada di accesso al nuovo ospedale di Verduno, la lentezza dell’iter e, soprattutto, che «ad ogni incontro il nodo da cui si stacca la strada si sposti sempre più verso Alba».

Oggi la strada, giunta all’ipotesi “D”, è arrivata a bussare alle porte di frazione Toetto a Roddi e gli abitanti, dapprima stupiti di una convocazione sui loro terreni per accompagnare i geometri della Provincia, adesso iniziano a rendersi conto di cosa succederà e danno il via alla protesta. «L’ultimo progetto prevede una strada quasi rettilinea tra il nuovo ospedale e Toetto», spiega un residente brandendo planimetrie e progetti a due dimensioni. Quella zona, però, è pianeggiante mentre l’ospedale è in collina. «La strada verrà costruita su un viadotto, alto fino a settanta metri, in un primo tratto perpendicolare alla provinciale Roddi-Pollenzo e poi a mezza costa verso Verduno», spiega il frazionista, descrivendoci come potrebbe essere il viadotto, in modo che i grafici di Gazzetta riescano a realizzare l’anteprima visiva qui sopra.

Il tracciato scelto in precedenza e che dal 2009 sembrava essere quello definitivo prevede la partenza da dove oggi la vecchia strada per Verduno incrocia la provinciale (a un passo dalla diga Enel) per poi salire a zig-zag sulla collina con due ampi tornanti che, secondo le ultime stime, sarebbero onerosi da realizzare e, soprattutto, sarebbero indigesti per le autoambulanze con malati a bordo dirette all’ospedale.

Alla paura dei tornanti si aggiunge lo spostamento del casello autostradale in un primo momento (anzi per oltre un decennio) previsto proprio a ridosso della diga e della strada di accesso all’ospedale, mentre negli ultimi progetti, in corso di esame per l’impatto ambientale, è traslocato verso Alba, tra la borgata Toetto e l’incrocio per Roddi.

Nella borgata, in cui vivono più di 50 famiglie, si sta preparando una raccolta di firme per far aprire gli occhi a chi deve decidere sul tracciato. Le motivazioni scritte sui fogli che presto verranno riempiti di firme sono granitiche: «Prima di tutto Bra e Pollenzo verrebbero allontanate da un tracciato del genere e chi arriva dal braidese dovrà percorrere un paio di chilometri in più verso Alba per poi ritornare verso Verduno prima di approdare al nuovo ospedale, poi un viadotto del genere avrà un impatto mostruoso su una collina che, per ora, è stata preservata da capannoni e brutture e, se proprio si vuole passare da quelle parti, perché non si è scelto di far partire la strada nella vicinissima area industriale già pesantemente edificata? ». Spiegano i nostri interlocutori prima di assestare un altro colpo al progetto: «Gli abitanti di Toetto non ci stanno a vedersi la bella borgata avvolta nel traffico, nello smog e nel rumore, perché sappiamo quanto sarà trafficata quella strada. E che dire della franosità della zona, tutta compresa nella classe III di rischio idrogeologico?».

Il colpo del ko arriva sul capitolo costi: «Il tracciato proposto è ben più lungo di tutti gli altri studiati e realizzare un viadotto alto settanta metri costerà uno sproposito. È proprio il caso?».

Giulio Segino

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