Resa dei conti in Consiglio

La seduta del Consiglio comunale di lunedì 26 ha visto l’ufficializzazione della revoca della carica di assessore e vicesindaco a Giovanni Pregliasco.

Il nuovo vicesindaco Enrico Conterno.Il nuovo vicesindaco Enrico Conterno.

Alla presenza di numerosi monfortesi che affollavano la sala del Teatro comunale, il sindaco Bartolomeo Borgogno ha sfiduciato Pregliasco, suo braccio destro fin dal primo mandato. Poche parole prima di mettere ai voti il punto all’ordine del giorno: «La motivazione risiede nella mancanza di dialogo che si protrae da mesi». La maggioranza non proferisce parola, compattandosi a fianco del primo cittadino.

Pregliasco ha dato la sua versione sulla vicenda la quale segna l’epilogo di una bufera che egli fa risalire ad alcuni mesi fa, in seguito alla vicenda della vendita dell’edificio che ospitava la scuola materna. Di proprietà comunale, la palazzina fu ceduta alla ditta appaltatrice dei lavori per il nuovo polo scolastico di via Roddino come forma di pagamento, dopo regolare perizia.

Il problema emerse quando la fondazione Bottari Lattes iniziò a interessarsene per un eventuale acquisto. Pregliasco se ne occupò: «Le domande della Fondazione non trovavano risposta. Per questo decisi di intervenire, ma non fu facile. La ditta taceva. Ci volle del tempo perché fosse rivelato il nome di colui che intanto aveva stipulato con l’impresa un compromesso per acquisire il fabbricato, dopo la cessione alla ditta da parte del Comune ».

Il misterioso acquirente è l’assessore Gianmario Peperone. La notizia crea in paese sdegno e polemiche. È vero che tutto si è svolto nella legalità, ma la gente non perdona a Peperone la violazione della sfera etica. «In quanto assessore, presente alla stipula del compromesso tra la ditta e il Comune, Peperone era in possesso di informazioni e dettagli; quindi era favorito», spiega Pregliasco.

Il Sindaco non prende posizione nella vicenda, ritenendola una «questione fra privati». «Il primo cittadino si è comportato come Ponzio Pilato: se ne è lavato le mani», ha detto Pregliasco, aggiungendo: «Chiesi a Peperone di desistere dall’acquisto in favore della fondazione Lattes, ente no profit che opera a favore del paese, o, in alternativa, dissi al Sindaco di pretenderne le dimissioni: non ebbi risposta».

La decisione di Borgogno è quella nota dalla scorsa settimana: la sua sfiducia non va a Peperone, bensì al suo braccio destro, col quale ormai i rapporti erano incrinati. «Un sindaco deve tutelare gli interessi del paese e dei cittadini e l’immagine dei suoi consiglieri: Borgogno non l’ha fatto», ha dichiarato Pregliasco in Consiglio.

L’assessore Peperone, vedendosi additare come “pietra dello scandalo”, non si sofferma in spiegazioni. Prima si limita a puntualizzare di non essere ancora entrato nell’effettivo possesso del fabbricato, poi biasima la stampa, colpevole di aver reso pubblica una vicenda non proprio lusinghiera per il paese, quando ormai da giorni il fatto era sulla bocca di tutti. Come a dire: i panni sporchi si lavano in famiglia. Ma non per tutti è così. Ha aggiunto Pregliasco: «I cittadini hanno diritto di essere informati di quanto accade nel loro paese».

L’ex Vicesindaco aggiunge poi due ulteriori motivi che l’hanno spinto ad allontanarsi dal primo cittadino. «Il primo riguarda la mancata revoca della licenza ai titolari del ristorante La collina, che al Comune deve oltre 50 mila euro. La situazione si trascina da oltre due anni, ma quando ho chiesto delucidazioni ai Vigili, mi è stato riferito che il Sindaco aveva dato ordine di soprassedere». Risponde Borgogno: «Come suggeritoci dall’avvocato, attendiamo l’imminente sentenza da parte del giudice in merito allo sfratto. Poi, prenderemo una decisione».

L’altra questione riguarda il campo sportivo di proprietà della Parrocchia, l’unico del paese. «Da tempo urgono lavori per porre rimedio alle frane, sono passati mesi e nulla è stato fatto», punta il dito Pregliasco. Spiega Borgogno: «Stiamo preparando la partecipazione al bando regionale, in scadenza a fine ottobre, per ottenere fondi che ci permettano non solo di ripristinare l’angolo franato,maanche di rifare il fondo e realizzare docce e spogliatoi. In assenza di un finanziamento, dovremmo limitarci a un intervento per la messa in sicurezza dell’area».

I consiglieri di minoranza non nascondono l’indignazione per la vicenda che sta portando scompiglio in paese. Al Sindaco si rimprovera la scarsa presenza in occasione di eventi e manifestazioni. «Monforte, a differenza degli altri paesi, non ha nessuno a rappresentarlo», afferma Renato Moscone.

Il capogruppo, Bruno Cabutti, è pragmatico: «Il Vicesindaco era una presenza costante e quotidiana in Municipio, un punto di riferimento, sempre a disposizione dei monfortesi. Ora che la maggioranza ha perso la sua colonna portante, come farà ad andare avanti? Avete allontanato un Vice sempre presente per sostituirlo con uno che sarà assente per ovvi motivi di lavoro». Il nuovo vicesindaco è Enrico Conterno. «Resterò comunque a disposizione dei miei concittadini come consigliere: questo nessuno me lo può togliere», ribadisce in conclusione Pregliasco.

Elisa Pira

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