Quattro lavori pubblici annullati per tagliare i mutui

TAGLI Gli effetti dei tagli ai trasferimenti di fondi dallo Stato agli enti locali e delle regole sulla finanza locale cominciano a farsi sentire in modo concreto anche sulla realizzazione delle opere pubbliche. Nei giorni scorsi la Giunta comunale braidese ha deliberato di rinunciare ad alcune opere pubbliche già programmate e progettate. «Tengo a precisare che non si tratta di lavori di primaria importanza», sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Luciano Messa. «Considerato che si sono succedute normative in materia di stabilità economica che hanno imposto ai Comuni notevoli sacrifici, tra i quali l’obbligo di ridurre il proprio debito in maniera progressiva, ad esempio estinguendo parte dei mutui, oltre all’inasprimento delle regole e delle sanzioni relative al mancato rispetto del patto di stabilità, su invito del collega assessore alle finanze Gianni Fogliato abbiamo fatto un esame dei lavori pubblici in programma. Tra questi ne abbiamo individuati alcuni che, per mutate situazioni o grazie a soluzioni alternative, potevano essere annullati». La Giunta ha così deciso di rinunciare alla realizzazione di alcuni progetti definitivi approvati tra il 2009 e il 2010 e ancora da realizzare. Sono stati cancellati il progetto di eliminazione di barriere architettoniche stradali (70.000 euro), l’ampliamento dell’asilo nido (90.400 euro), i lavori di manutenzione straordinaria su edifici scolastici (100.000 euro), i lavori di completamento dell’area esterna della nuova scuola materna della frazione Bandito (180.000 euro). «L’ampliamento dell’asilo nido, ad esempio», aggiunge l’assessore Messa, «non è più così urgente, visto che si è notevolmente ridotta la lista d’attesa, mentre alcuni interventi di manutenzione degli edifici scolastici vengono in parte fatti “in economia” dagli operai del Comune. Per quanto riguarda l’area esterna della materna di Bandito procederemo alla sistemazione con una cifra molto minore. Circa l’eliminazione delle barriere architettoniche stradali, il progetto prevedeva interventi che in gran parte sono stati risolti con i lavori eseguiti per il piano di sicurezza stradale delle Zone 30». Cancellando questi progetti il Comune potrà eliminare i relativi mutui, ottemperando agli obblighi imposti dallo Stato. Resta l’assurdità di un Governo centrale che impone a enti locali con i conti in ordine (e addirittura con avanzi di amministrazione) di cancellare lavori pubblici già progettati e che potrebbero contribuire a dare fiato a quel rilancio dell’economia di cui tanto si parla.

Diego Lanzardo

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