Per 48 profughi porte chiuse al Cufrad di Sommariva del Bosco

Sommariva del Bosco. Dopo oltre un anno si chiudono le porte del centro di accoglienza Cufrad per i 48 profughi giunti sull’onda dei disordini politici e civili che hanno sconquassato il Nord Africa. Arrivati a Sommariva del Bosco, Caramagna e Sommariva Perno, hanno trovato asilo presso il Centro di accoglienza francescano di Sommariva del Bosco, che ospita persone con problemi di tossicodipendenza e alcolismo.

Arrivati dalla Libia sono stati mantenuti fino a oggi, grazie a un fondo disposto dal Ministero per far fronte all’emergenza. Per loro, adesso, si è concluso il percorso di accoglienza. Nel centro, grazie ai volontari, hanno partecipato a corsi di formazione e attività ricreative, altri hanno adempiuto solo alle pratiche per i permessi. Ognuno dei profughi riceverà un assegno di 500 euro, anche se i fondi non sono ancora a disposizione.

«Saranno accompagnati alla stazione», dice Mauro Maurino, responsabile della Connecting people, la cooperativa che si è occupata di loro in questo periodo, «e ognuno prenderà la sua strada. Alcuni di loro si sposteranno verso Paesi europei dove hanno amici o parenti, altri cercheranno lavoro in zona grazie al percorso di formazione al lavoro seguito in questi mesi».

Molti però non hanno prospettive: «Dormirò in stazione». Lo dicono col sorriso sulle labbra, con la faccia di chi è sicuro di cavarsela in qualche modo, ma molti sono veramente preoccupati: da oggi non hanno più un tetto.

fu.lo.

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