MONFORTE Tira aria di tempesta nell’unione Colline di Langa e del Barolo. Da qualche tempo i rappresentanti dei Comuni membri discutono sulle modalità di assegnazione delle funzioni che entro il primo gennaio 2014 dovranno per legge essere gestite in forma associata. Oggi sono svolte dall’Unione le funzioni di protezione civile, edilizia scolastica, Polizia municipale e amministrativa locale. Ne restano cinque da assegnare: l’organizzazione dell’amministrazione e della gestione finanziaria e contabile; l’organizzazione dei servizi pubblici; il catasto; la pianificazione urbanistica ed edilizia e la gestione dei servizi di raccolta, smaltimento e recupero dei rifiuti con la relativa riscossione dei tributi.
Nei Comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti la gestione dovrà spettare all’Unione o essere risolta tramite convenzioni. L’argomento era all’ordine del giorno della seduta del Consiglio di mercoledì scorso. Una questione spinosa, che aveva visto, nelle varie riunioni e nella Conferenza dei sindaci, il delinearsi di due schieramenti: dieci Comuni decisi ad assegnare tutto all’Unione e quattro Amministrazioni (La Morra, Serralunga, Montelupo Albese e Rodello) favorevoli alla stipula di convenzioni.
Per il presidente dell’Unione, Bartolomeo Borgogno, e la sua Giunta, la soluzione migliore è l’affidamento all’ente collinare, che darebbe «maggior efficienza, efficacia ed economicità». Discordano, per varie ragioni, gli altri quattro sindaci. Per Gianfranco Capoccia (Serralunga), tramite le convenzioni si potrebbero ottenere più risparmio ed efficienza, mentre Luciano Marengo (Montelupo Albese) e Walter Giribaldi (Rodello) fanno leva su ragioni logistiche, data la vicinanza con Diano.
Durante il Consiglio, per evitare l’uscita dei quattro paesi dall’Unione e uscire dall’impasse, il Presidente e la Giunta hanno proposto di attribuire le funzioni all’unione, consentendo tuttavia ai Comuni che lo preferiscono di avvalersi di convenzioni,ma solo con paesi appartenenti all’ente.
La proposta ha sorpreso positivamente i quattro sindaci e ottenuto l’immediato consenso di La Morra e Serralunga, «fermo restando il poter analizzare i dettagli di spesa relativi alle funzioni affidate all’Unione e di assegnare ai Comuni l’incasso della tassa di soggiorno, oggi riscossa dall’ente, a partire dal 2014», hanno precisato gli amministratori.
Sono rimasti titubanti invece i sindaci di Montelupo e Rodello. «Per noi c’è un problema di collocazione geografica, confinando con paesi che non fanno parte dell’Unione. Pertanto chiediamo la possibilità di fare convenzioni anche con Comuni al di fuori di essa, in particolare con Diano», ha dichiarato Marengo. Dopo una breve consultazione degli altri dieci sindaci, è arrivato un responso favorevole: «Concederemo una deroga a Montelupo e Rodello, consentendo loro la stipula di una convenzione con riferimento al solo Comune di Diano, per ragioni di vicinanza».
Ora la proposta dovrà essere discussa dai Consigli comunali, per poter prendere la decisione definitiva, considerati anche i pochi entusiasmi che in diversi Comuni membri l’Unione collinare riscuote. Eppure, secondo Borgogno, il futuro del sodalizio non è in discussione, neppure se si verificasse l’uscita di alcuni Comuni: «Vada come vada, la nostra Unione è solida». Elisa Pira
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