La Primavera di Alba in 250 date di cultura

ALBA «Destagionalizzare. Alba è certamente autunno ma non solo. È anche cultura e intrattenimento ». Con queste parole, Fabio Tripaldi, assessore alla cultura e al turismo, ha introdotto la Primavera di Alba, martedì scorso nella nuova sala Beppe Fenoglio, in quello che fu il complesso della palestra della Maddalena. «Gli eventi albesi, dallo sport, al cinema passando per l’arte, la musica, la letteratura, l’enogastronomia sono stati racchiusi in un grande contenitore, la Primavera di Alba, che, da marzo a luglio, animerà le vie, i musei e le piazze della città a cui si aggiungono alcune anticipazioni d’estate. La scelta del nome non è casuale: dopo aver dedicato le precedenti edizioni a Beppe Fenoglio e a Pinot Gallizio, con questa si vuole fare un omaggio alle associazioni e a coloro che rendono possibile il ricco calendario».

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Allena, Marello e Tripaldi alla presentazione della Primavera di Alba.

Tra occasioni ormai consolidate, ritorni e novità, sono più di 250 gli appuntamenti in programma, circa due al giorno, ai quali si aggiunge Vinum. Un calderone capace di appagare tutti i sensi di un pubblico eterogeneo. Non mancheranno momenti dedicati alle famiglie e ai bambini, e saranno offerti nuovi spunti per vivere e scoprire la capitale delle Langhe.

Gli appassionati di cinema potranno godere dell’atteso ritorno di Alba film festival, a cui si somma il Cineocchio in sala Ordet. Con il bel tempo la stagione cinematografica approderà all’esterno. E altre proiezioni saranno al cinema Moretta. Non saranno delusi gli amanti del teatro che, oltre alla programmazione, potranno partecipare a due spettacoli fuori calendario – il 12 aprile La merda con Silvia Gallerano e il 20 con Ballata di uomini e cani di Marco Paolini – alla rassegna Il teatro dei ragazzi o ai laboratori di espressione teatrale.

Musica e arte si stringeranno la mano. Tra le mostre si segnalano: Sulla tavola degli albesi oltre tremila anni fa, dedicata alle modalità di conservazione e preparazione del cibo nell’età del bronzo, allestita a maggio; San Teobaldo, testimonianze di un santo pellegrino (in corso al Mudi) e Il paesaggio visto dai bambini (a giugno, dedicata alla rappresentazione delle colline degli alunni delle scuole di Valle Talloria). Particolare sarà a giugno Mimesi & supereroica, al palazzo delle mostre e dei congressi in piazza Medford con Philippe Daverio e altri importanti esponenti del mondo dell’arte e dell’architettura in dialogo con le opere di arte industriale di Aganahuei.

Jazz, pop, folk, da camera, rock e gospel si alterneranno sul palcoscenico albese fino a giugno, con concerti e festival: da Bacco & Orfeo, in corso, all’appuntamento con Intonandoli e Beppe D’Onghia fino alla Stagione di musica da camera dell’istituto civico Lodovico Rocca attraverso rassegne come l’Alba jazz festival e Cantautori d’Italia, ai quali si vanno ad aggiungere le date al centro giovani H Zone.

Gli appuntamenti con la letteratura, inaugurati dalla presentazione dell’ultimo libro di Mario Calabresi, il 20 marzo, proseguiranno a braccetto con Resistenze e i libri di Oscar Farinetti (11 aprile) e Aldo Cazzullo (25 aprile) fino alla Notte bianca delle librerie (9 maggio). Dalle biciclette alle auto – 58 anni 500 è in programma per il 22 marzo) passando per le moto, dai tour alla scoperta della storia albese agli incontri enogastronomici insieme ai laboratori creativi.

«Una kermesse. Vini pregiati, Street food ed Langa, degustazioni, laboratori e incontri culturali faranno parte di Vinum, giunto al compleanno numero 39»: così Liliana Allena, nuova presidente dell’Ente fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, definisce quella che fu la Fiera del vino di Pasqua, in programma il 25 e 26 aprile e dall’1 al 3 maggio.

Manuela Anfosso

Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa: Calabresi al Sociale

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Mario Calabresi.

Gli incontri dedicati alla letteratura nel programma di “Resistenze” inizieranno venerdì 20 marzo, alle 21 nel teatro Giorgio Busca. Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa è il titolo dell’ultimo libro di Mario Calabresi. Il direttore della Stampa ha raccolto nel volume edito da Mondadori «storie di ragazzi che non hanno avuto paura di diventare grandi» e le presenta in un reading pensato per il teatro. L’opera è pensata per la giovane generazione, che sta affrontando «sfide un tempo impensabili per riuscire ad affermare una propria idea di futuro».

Per dare loro un segno di speranza, Calabresi ripercorre la storia di Gianluigi e Mirella, all’epoca men che trentenni, nel 1970 partirono per fondare un ospedale in Africa. Mirella in una lettera scrisse, dopo aver evidenziato una lunga lista di problemi: «Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa». Calabresi conosce la storia da quando è bambino: Gigi e Mirella sono i suoi zii. E la unisce a quella di altri coraggiosi: Elia con la sua lampara che ogni notte prende il largo dal porto di Genova o quella di Aldo Bongiovanni, il produttore di farina che a 18 anni si fece regalare le macine di pietra per fare la farina con i grani antichi. Sono le storie di giovani di ieri e di oggi che hanno saputo guardare avanti con coraggio. Sono storie di ragazzi italiani che non hanno avuto paura di diventare grandi.

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