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No a quell’antenna in cima alla collina

Italia nostra e Legambiente sul traliccio accanto a Sant’Andrea vecchio

PAESAGGIO – «Continuano le offese a quel che resta del paesaggio della nostra Bra, che pure gode di una bella posizione naturale, appoggiata com’è su una collina un tempo molto verde, punteggiata soltanto da qualche utìn». Così Irene Ciravegna e Nadia Virtuoso, rispettivamente presidenti di Italia nostra e Legambiente, in merito a una nuova concessione che permetterebbe l’installazione di un’antenna Wind nella parte alta della città. E continuano: «Abbiamo voluto illuderci che la mentalità cementificatoria, che tanto ha distrutto negli ultimi decenni, stesse cambiando e che facesse parte ormai della coscienza dei più l’interesse a salvaguardare quello che resta di un patrimonio già tanto consumato. Anche il restauro della Zizzola ha fatto ben sperare. In tanti ci eravamo anche rallegrati per il bel restauro del campanile del vecchio Sant’Andrea, una testimonianza di un passato lontano, immersa piacevolmente nel verde. Ma ci deve essere un demone cattivo che vuole distruggere l’ultima oasi verde del centro storico, nella quale – in base a un convenzione del 2008 – sta per essere localizzata un’antenna Wind».
Spiegano poi le due presidenti: «Abbiamo scoperto con raccapriccio che, grazie a un’autorizzazione del 2008, la Wind sta impiantando una grande antenna proprio nell’area di Sant’Andrea vecchio, con un traliccio che sfregerà il profilo della collina e del campanile, mandando le sue “benefiche” radiazioni sulle scuole vicine, per par condicio con le condizioni in cui vivono attualmente gli allievi delle elementari del centro storico e della ex Pellizzari, che già godono degli influssi di altri due impianti».
E concludono con una nota amara: «Per la conservazione di molte bellezze, vanto del nostro Paese e della nostra Bra, il merito molto spesso va alla Chiesa, che in passato seppe costruire splendidi edifici che segnano l’identità e qualificano città, paesi, luoghi isolati. E fa specie che oggi sia proprio la parrocchia a permettere un tale sfregio».
Commenta il sindaco Bruna Sibille: «Dopo il decreto Gasparri che ha liberalizzato la posa di queste antenne noi non abbiamo potere di intervenire, specialmente in un Paese in cui tutti sono dotati di uno o più cellulari. Anche se Bra è stato uno dei primi Comuni d’Italia a utilizzare un rilevatore delle emissioni per poter dare concessioni mirate, io oggi posso solo consigliare l’utilizzo di elementi che ne mitighino l’impatto ambientale».

 Valter Manzone

foto Marcato

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