La Regione accorpa i laboratori di analisi ma quello di Alba-Bra resta per le urgenze

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ALBA La Regione ridisegna, a partire dal 2016, la rete dei laboratori di analisi delle Asl piemontesi.

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«Ci apprestiamo a fare anche in Piemonte quanto da anni è già stato fatto in altre regioni, tra tutte Toscana ed Emilia Romagna, con rilevanti risparmi di gestione», precisa l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta, che aggiunge: «L’accorpamento dei laboratori, attualmente 38, non significa in alcun modo cambiamento dei servizi per i cittadini: i centri di prelievo saranno tutti mantenuti nel numero e nella dislocazione attuale». La scelta della Regione è ricaduta su sette poli: ospedali Hub (quelli che offrono il massimo di eccellenza specialistica) con a disposizione una Dea di secondo livello per gli esami ad elevata automazione e le analisi complesse: Alessandria (in sinergia con Novi Ligure), Cuneo, Novara (con Biella), e l’Asl di Asti oltre a tre ospedali torinesi: Città della salute e della scienza (le Molinette, unico centro regionale per gli esami rari), San Giovanni Bosco e Mauriziano. Le altre Asl, tra cui quella albese e braidese con la qualifica di “Spoke” (centri ospedalieri a media intensità di intervento) continueranno ad avere i loro laboratori per le urgenze.
«Solamente con un elevato numero di analisi, infatti, è possibile ottenere condizioni economiche favorevoli, facendo economia di scala. Siamo quindi in presenza di un processo di tipo organizzativo, che consentirà di liberare risorse da investire nel miglioramento dei nostri servizi, senza che nulla cambi per i cittadini», conclude Saitta.
Marcello Pasquero

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