ALBA Tomas Lindahl si muove all’interno del Mercato mondiale del tartufo, nel cortile della Maddalena, con sguardo curioso. Di tanto in tanto si ferma, avvicina qualche trifola al naso e ricomincia la sua visita con espressione soddisfatta. Dopo essere stato in provincia ad Asti e Alessandria e aver fatto tappa tra cantine e castelli delle Langhe, lo scienziato svedese è arrivato ad Alba nel pomeriggio di sabato scorso. Lindahl è uno dei tre vincitori del premio Nobel per la chimica 2015, premiato insieme allo statunitense Paul Modrich e al turco Aziz Sancar per i loro studi sui meccanismi di riparazione del Dna.
Aveva da pochi giorni ricevuto il riconoscimento, quando dichiarò a un quotidiano svedese di voler organizzare un viaggio nel Nord Italia, per assaggiare e comprare i grandi vini dell’Albese. L’invito delle aziende turistiche della zona Unesco non si è fatto attendere. Una passione, quella per il vino, seconda per lui soltanto alla chimica.
«Ho una certa esperienza in materia di vini», ha detto ad Alba. «Mi piace collezionarli e posso dire con certezza che quelli piemontesi sono i migliori al mondo». Accolto ad Alba dal sindaco Maurizio Marello, dall’assessore al turismo Fabio Tripaldi, da Antonio Degiacomi del Centro nazionale studi del tartufo e da Mauro Carbone dell’ente Turismo, Lindahl ha espresso fin da subito grande interesse per il Tuber magnatum Pico: «Sono un biochimico e considero il tartufo una delle meraviglie del mondo, in particolare mi affascina il suo aroma unico, che non può essere riprodotto». Così fa domande a cercatori e a esperti, incuriosito dal processo di maturazione del tartufo, dalla sua forma e consistenza, ma anche da prezzi e da curiosità su questa stagione. Non nasconde l’entusiasmo quando gli viene consegnata l’immancabile trifola come ricordo di Alba. «Meraviglioso!», esclama.
E su questi giorni in Piemonte Tomas Lindahl non ha dubbi: «Il vino e il cibo sono ottimi, le persone sono squisite e i colori dell’autunno rendono l’atmosfera meravigliosa. Oggi ho la sensazione di trovarmi al centro del mondo».
Francesca Pinaffo