Le quattro ruote d’oro all’azienda vinicola Cornarea

Le quattro ruote d'oro all'azienda vinicola Cornarea
L'enologo Gian Nicola Bovone (azienda Cornarea) ritira il premio di Vignaiolo dell'anno

PREMIO I fratelli Gian Nicola e Pier Bovone seguono l’azienda fondata da mamma Francesca
È Gian Nicola Bovone, enologo, a mostrare la pergamena con la dicitura Vignaiolo dell’anno, assegnata, il 2 luglio, dai Cavalieri del Roero, all’azienda agricola Cornarea. A gioire del successo comune, il fratello Pier, che segue la parte commerciale.

Il premio, assegnato, ogni anno dai Cavalieri del Roero sommando i punteggi ottenuti dai singoli vini di ogni cantina, è un successo familiare per i fratelli Bovone che, ognuno con le proprie competenze, portano avanti l’intuizione di mamma Francesca. A partecipare al 17° concorso sono state 57 aziende vinicole, tra le quali 21 hanno meritato 2 ruote d’oro, 36 ne hanno ottenute tre e Cornarea le quattro che hanno valso la vittoria.

«Vedere apprezzato il proprio lavoro dà molta soddisfazione», hanno commentato Gian Nicola e Pier Bovone, ringraziando i Cavalieri di san Michele per il concorso teso a valorizzare il patrimonio enologico roerino.

Al concorso sono state presentate centinaia di etichette. Ogni bottiglia è stata vestita con un involucro,  per non essere riconoscibile e poi è stata valutata da una qualificata giuria composta da enologi, tecnici ed esperti, presieduta dall’enologo Massimo Marescotto. A vigilare, in funzione di notaio, il gran maestro dei Cavalieri, Carlo Rista.

 

Ecco l’elenco dei premiati con due ruote d’oro

Hanno ottenuto la pergamena con due ruote d’oro le aziende  Gomba di  Sergio Gomba, Barolo; Cascina Fiorenza, Canale; Luigi Giuseppe Rabino, Canale;  Marco Novo, Canale; Fratelli Massucco, Castagnito; La Granera di Giuseppe Grasso, Castellinaldo;  Armando Cuniberto, Govone; Bric Cenciurio di Sacchetto, Magliano Alfieri; Ca’ di Caire di Emanuele Rolfo, Montà; Monchiero di Lorenzo Marchisio, Montà; Ciapat di Giacomo Piero Bertello, Montaldo Roero; Antonio Viglione e figli, Monteu Roero;  Giuseppe Parussa, Montaldo Roero;  Giuliano Nota, Monticello d’Alba; Bricco del Prete, Priocca; Cournaja di Daniela Chiesa, Santa Vittoria; Carlo Chiesa, Santo Stefano Roero; Del Pero, Santo Stefano Roero; Stefano e Domenico Sibona, Santo Stefano Roero; Malot dei fratelli Pezzuto, Vezza; Decaroli Vittorio, Canale.

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Da sinistra: il presidente della giuria Massimo Marescotto e il cavaliere del Roero Carlo Gramaglia

36 aziende vinicole hanno ottenuto tre ruote d’oro

Armando Piazzo di Marina Piazzo, Alba; fratelli Ceretto, Alba; Careglio di  Pierangelo Careglio, Baldissero; Sandrone Luciano, Barolo; Marco Porello, Canale; Bric Castelvej di Mario e Cristiano Repellino, Canale; Matteo Correggia di Ornella Costa, Canale;  Mario Costa, Canale; Deltetto, Canale; Federico Destefanis, Canale; Cascina Chicco di  Marco Faccenda, Canale; Ca’ Rossa, Canale; Cantina Monpissan di Antonio Gallino,  Canale; Enrico Serafino, Canale; Pace, Canale; Giacomo Barbero, Canale; Catterina Costa di Antonio Coscia, Castagnito; Teo Costa di Marco e Roberto Costa, Castellinaldo; Emilio Marsaglia, Castellinaldo; Fratelli Povero, Cisterna d’Asti; Franco Ceste di Pier Guido Ceste, Govone; Cascina Pellerino di  Cristiano Bono, Monteu Roero; Poderi Moretti di Francesco Moretti, Monteu Roero; Bajaj di Giovanni Moretti, Monteu Roero; Tenuta Carretta, Piobesi; Fratelli Rabino di  Tommaso Rabino, Santa Vittoria; Michele Brezzo, Santo Stefano Roero;  Renato Maiolo, Santo Stefano Roero;  Giovanni Battista Tavoletto Dallorto, Sommariva Perno; Antica Cascina dei Conti di Roero di Daniela Olivero, Vezza; Fabrizio Battaglino, Vezza; Mario Battaglino, Vezza; Ilaria Bonino, Vezza; Cantina sociale del Nebbiolo, Vezza d’Alba; Fratelli Casetta, Vezza; Giovanni Demarie di Aldo Demarie, Vezza.

 

L’intervista ai Vignaioli dell’anno

Cosa è per voi Cornarea? «Lavoro, ma anche passione per un territorio e i suoi vini, il Roero e il Roero Arneis, che finalmente stanno ricevendo il giusto riconoscimento nel mondo».

Quali sfide avete affrontato? «Credere nell’Arneis e investire nel suo recupero a metà degli anni ’70, quando questo autoctono bianco era dimenticato. E poi rivolgersi a un mercato globale. Bisogna muoversi, viaggiare…ma gli sforzi vengono sempre ripagati».

Quali propositi avete per il futuro?

«Ci stiamo impegnando, insieme a tutti i produttori roerini, per valorizzare sempre di più un grande rosso come il Roero ( e in questo il territorio sta facendo un grande passo avanti con l’approvazione delle “sottozone“) , e far scoprire che il Roero Arneis  non è solo un vino fresco, fruttato e piacevole, ma anche un vino complesso e minerale, che si presta a grandi invecchiamenti. In quest’ottica, da alcuni anni produciamo anche un Roero Arneis affinato 2 anni in acciaio e siamo particolarmente contenti che il Consorzio del Roero abbia ottenuto, con una modifica del disciplinare, la possibilità di produrre un Roero Arneis Riserva».

Chi vi  ha ispirato?

«I nostri  genitori, che dobbiamo ringraziare per averci “passato” la passione per l’Arneis e per tutto il Roero».

Valeria Pelle

 

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