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Polemica Chiamparino-Toninelli sulle infrastrutture piemontesi

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Sergio Chiamparino

TORINO Polemica a distanza fra il presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti guidato dal neo ministro Danilo Toninelli.

Il governatore piemontese ha convocato un tavolo a Torino per discutere del tema della Tav e delle infrastrutture Piemontesi ancora al palo, tavolo disertato da Lega e M5s.

Chiamparino ha spiegato: «Il tavolo era stato promosso nello spirito di presentare, a inizio legislatura, un quadro dello stato dell’arte delle infrastrutture piemontesi. Evidentemente questo non è stato capito dai partiti che hanno deciso di non partecipare».

Chiamparino nell’occasione ha anche attaccato il ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Un primo ministro ombra, in campagna elettorale permanente, che non mostra alcun rispetto istituzionale».

Dal segretario della Lega nessuna replica, mentre ha risposto il Ministro Toninelli che ha ricordato: «Il Governo non ha affatto mancato di rispetto istituzionale al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Lo spazio per l’interlocuzione con lui è stato e sarà sempre aperto. Sa bene che il mio ministero sta lavorando alacremente per una project review di certe importanti opere della sua regione. E quando sara’ il momento saremo noi a convocare un tavolo istituzionale con tutte le parti in causa. Il governo è cambiato: forse il presidente Chiamparino ha difficoltà a farsene una ragione».

Piccata la replica del Governatore: «Ringrazio il ministro Toninelli per la disponibilità, mi fa molto piacere sapere che le porte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti siano sempre aperte, anche se preferirei avere un`indicazione precisa dell`ora e del giorno, in modo da prenotare per tempo il treno. Per quanto riguarda le project review ‘di certe importanti opere della nostra regione’, se non sono già preordinate e se si vogliono davvero acquisire tutti i punti di vista, sarebbe opportuno essere consultati prima della loro messa a punto, magari assieme a esponenti del mondo economico piemontese, pienamente consapevole del recente cambio di governo».

La speranza, tra polemiche infinite, è che ancora una volta a farne le spese non siano le opere che il Piemonte aspetta da decenni, a partire dall’Asti-Cuneo.

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