Parte la causa per risarcire i danni ambientali causati dall’Acna

Acna: la bonifica sarà completata nel primo semestre 2019

VALLE BORMIDA Dopo dieci anni potrebbe muoversi qualcosa nella vertenza per il risarcimento del danno ambientale causato alla Valle Bormida da oltre 100 anni di inquinamento Acna. Giovedì, al Tribunale di Genova, è prevista un’udienza per affrontare la controversa questione. È impossibile fare ipotesi su cosa potrà emergere e non è neppure da escludere un ulteriore rinvio, ma già il fatto che si sia arrivati in aula dopo un decennio è una notizia rilevante.

La causa per il danno ambientale era stata intentata nel 2008 dall’Avvocatura dello Stato e nel corso degli anni erano persino state fatte ipotesi sulla somma spettante alla vallata, arrivando a parlare di oltre 200 milioni di euro. I sindaci della Valle Bormida piemontese auspicano di poter arrivare a una transazione. «La legge prevede che l’attore in questi casi sia il Ministero dell’ambiente. Quindi, in teoria, il risarcimento potrebbe avvenire al di sopra del territorio. Una transazione, invece, dà più margine per ottenere interventi a favore della vallata», spiega il coordinatore degli amministratori piemontesi Pier Giorgio Giacchino.

«Stiamo cercando una exit strategy per portare a casa un risultato che sia soddisfacente per Comuni e Regione, e ottenere opere di mitigazione ambientale che diano benefici al territorio. I Comuni hanno diritto a essere compensati per il mancato sviluppo causato dall’inquinamento», prosegue Giacchino.

Dello sviluppo della valle si è parlato anche la scorsa settimana a Monastero Bormida, in un incontro sul piano per le aree interne al quale hanno preso parte il presidente della Regione Sergio Chiamparino e gli assessori Alberto Valmaggia (ambiente), Giuseppina De Santis (sviluppo economico) e Giorgio Ferrero (agricoltura). Anche di questo progetto, legato a programmi di sviluppo per le zone marginali del paese, si parla da anni. In Piemonte sono già state finanziate due aree (Valli Maira-Grana e Val d’Ossola) e a Monastero i vertici della Regione hanno annunciato che anche la Valle Bormida e le Valli di Lanzo hanno passato l’esame. A disposizione ci sarebbero 10 milioni di euro. «Ora il piano entra nella fase operativa e nei prossimi mesi dovrà essere siglato l’accordo di programma», spiega l’assessore Valmaggia.

Per rilanciare la Valle Bormida si era anche parlato di avviare un contratto di fiume, ma dopo una presentazione in grande spolvero nel 2011 a Monesiglio, la costituzione della cabina di regia ad Alessandria nel 2012 e un paio di iniziative ambientali per le scuole a Osiglia e Cortemilia (2013 e 2014) il progetto è stato accantonato.

Corrado Olocco

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