Addio al Telefono amico di Alba. Oggi una messa per tutti i volontari

ALBA Oggi giovedì 8 novembre, dopo trentacinque anni di attività di ascolto e di aiuto, Telefono amico, Voce amica e Casella postale 21 di Alba salutano volontari, amici e sostenitori. «Una concomitanza di circostanze hanno portato a questa scelta non indolore, poiché siamo perfettamente consapevoli che, ancora oggi, per tante persone, comunque sole, nel chiassoso ininterrotto chiacchierio del mondo nostro, un telefono amico può ancora rimanere la sola voce capace di penetrare il buio fitto che avvolge le notti», spiega il coordinatore del servizio. «Nulla da parte nostra è stato fatto con superficialità. Con umiltà offriamo al Signore il bene compiuto grazie al suo aiuto. A Lui chiediamo di mandare altri numeri telefonici a chi cerca una voce amica. A tutti coloro che ci hanno sostenuto, incoraggiati e capiti diciamo ancora un grazie di vero cuore e ai cari amici del caro telefono amico diciamo che non li dimentichiamo; alcuni, diventati di famiglia potranno ancora contattarci personalmente. A tutti e per tutti il nostro ricordo nella preghiera che continuerà sulle ali della mente, del cuore e del ricordo. Vogliamo concludere con un affettuoso invito rivolto oggi a oltre cento volontari che negli anni sono stati con noi: ritroviamoci per un’ultima volta: giovedì 8 novembre, nel tempio di san Paolo in Alba: alle ore 18 celebreremo la Messa ricordando tutto e tutti con cuore riconoscente».

La storia

Il Telefono amico ad Alba è nato per rispondere alle grida inascoltate di tanti che masticano il disagio, l’emarginazione, la solitudine, il deserto degli affetti. Ed ecco allora, anche grazie al vescovo di allora, monsignor Fausto Vallainc, aprirsi uno spazio concreto: una piccola stanza all’ultimo piano di un vecchio palazzo al centro della città con due telefoni sempre in funzione per i volontari presenti e una segreteria telefonica 24 ore su 24. Ricorda una volontaria: «Il 3 giugno1983 ricevemmo la prima telefonata. Fu una grande emozione quella sera. Parlare con una persona che non conosci e che ti svela cose che la addolorano, ti senti quasi impotente, ma ti viene un senso di grande amicizia e fratellanza sincera. Così fu per ciascun volontario nei 35 anni in cui è durato questo servizio. Quanti ricordi belli di molte persone che sono rimaste nel cuore! Forse, molte volte, non siamo riusciti a fare tanto, ma in noi quei ricordi non si cancelleranno mai. Quante telefonate difficili, con problemi non risolvibili, e si ritornava a casa con tanti interrogativi. Però, se la persona aveva chiamato era perché aveva bisogno di parlare e che qualcuno l’ascoltasse: questo eravamo riusciti a farlo».

Addio al Telefono amico di Alba. Oggi una messa per tutti i volontari

Per alcuni decenni i generosi volontari hanno risposto ogni sera con un servizio anonimo e gratuito che ha cercato di aggiornarsi, di fare scuola di umanità, esortando a reagire alla depressione, a sforzarsi di risalire la china, a sondare sentieri possibili per vincere i morsi della solitudine, superare l’angoscia e poter tornare, finalmente a ritrovare se stessi e riprendere ad assaporare la libertà. Perché a un Telefono amico chiama di più chi ha provato a bussare a tutte le porte ed è arrivato talora all’ultima spiaggia. «Quello del telefono amico è un servizio che richiede sempre il confrontarsi, il sentirsi, il mettersi in discussione con intelligente umiltà. Così, a cominciare dal Consiglio direttivo eccoci a scrutare intorno, a scrivere lettere, a pubblicare inserti per farci conoscere, ad estendere inviti, a preparare argomenti da approfondire, richiamare con incontri, lezioni e dispense», aggiungono i volontari.

Oltre al telefono si attivò anche la casella postale 21 per chi riteneva di poter spiegare meglio per scritto il proprio problema. E nel 1984, anno dei giovani, fu attivato un nuovo numero per l’ascolto dei ragazzi e degli adolescenti con ininterrotti scambi quotidiani e domenicali anche per problemi scolastici. «È difficile offrire in breve un quadro esauriente, capace di far capire fino in fondo ciò che ha rappresentato per molti anni questo straordinario mezzo di comunicazione via cavo, in servizio anonimo e gratuito attraverso l’impegno dei trenta volontari – due per ogni sera dalle 20,30 alle 23 e anche oltre – pronti a rispondere alle numerosissime chiamate da vicino e da lontano. Per completare non si può tacere l’iniziativa collaterale di Voce amica che, con gli stessi numeri telefonici, in servizio 24 ore su 24 offrì un sempre aggiornato messaggio registrato, inteso a sostenere, incoraggiare, pacificare: aveva l’ambizioso seppur umile miraggio di “mettere le ali al cuore”», conclude il coordinatore.

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