Lunedì 26, a Roma, le Poste incontreranno l’Uncem e i sindaci dei piccoli Comuni

Poste: sciopero degli straordinari dal 21 luglio al 19 agosto

SERVIZI Poste per i piccoli Comuni? Le opportunità non mancano, concrete e subito attuabili senza oneri speciali e senza costi per gli Enti: dalla gestione delle tesorerie comunali alla riscossione dei tributi, dai nuovi Postamat da installare vicino agli uffici all’attivazione degli operatori polivalenti per garantire continuità di presidio e servizio di distribuzione, dalla costruzione di sportelli multiservizio alla nuova rete di postini telematici. Sino all’accompagnamento della pubblica amministrazione nella digitalizzazione di servizi e procedure, alla costruzione di un modello di recapito più efficace, forte ad esempio dell’e-commerce e dell’aumento notevole di consegne e prese in carico di pacchi postali.

Il nuovo patto di Poste italiane con gli Enti locali, in particolare nelle aree rurali e montane, secondo Uncem si può e si deve fare. Riconosciuti dall’azienda gli errori del passato (gravi e più volte rimarcati dall’Unione nazionale dei Comuni e degli Enti montani), oggi c’è spazio per ridefinire la presenza dell’azienda sul territorio in accordo con il sistema delle autonomie, alla luce anche della legge del 2017 sui piccoli Comuni, che all’articolo recita: «I piccoli Comuni, anche in forma associata, d’intesa con la Regione, possono proporre iniziative volte a sviluppare, anche attraverso l’eventuale ripristino di uffici postali, l’offerta complessiva dei servizi postali, congiuntamente ad altri servizi, valorizzando la presenza capillare degli uffici postali».

Uno spazio legislativo importante che gli Enti vogliono riempire con proposte che faranno a Poste il 26 novembre, nell’evento a Roma promosso dall’Azienda al quale sono stati invitati i sindaci dei paesi con meno di 5mila abitanti.  Uncem ha sempre fatto giungere a Poste, negli ultimi dieci anni, le preoccupazioni delle Amministrazioni locali per la riduzione di orari e servizi, nonchè la richiesta di reimpostare servizi e opportunità. Poste nel piano industriale Deliver 2020 ha annunciato di non voler chiudere centinaia di uffici in piccoli centri. Uncem ha accolto positivamente la notizia e il 26 novembre a Roma chiederà a Poste di potenziare presenza e opportunità per pubbliche amministrazioni, aziende e comunità dei territori.

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