Don Michele, prete salesiano che insegna il latino ai cinesi

Don Michele, prete salesiano che insegna il latino ai cinesi

BRA Don Michele Ferrero, salesiano missionario, è nato a Cuneo nel 1967. Il padre (originario di Monforte) era provveditore agli studi e la madre un’insegnante di lettere in una scuola media del capoluogo. Lui, dopo gli studi teologici, il tirocinio per la formazione salesiana e la laurea in lettere classiche conseguita all’Università di Torino, ha sentito il richiamo della missione. Scegliendo di andare in Cina. Attualmente il professor Michele Ferrero, sinologo, è docente di letteratura latina alla Beijing foreign studies University di Pechino, nella quale insegna latino agli studenti della facoltà di lingue straniere.

Ma, naturalmente, gli inizi della sua vita missionaria non sono stati semplici. Racconta lui stesso: «Il primo impatto con questa cultura è stato molto duro: superare la barriera imposta dalla lingua mi è costato un’enorme fatica e oltre due anni e mezzo di studio. Sono stato a Taiwan proprio per imparare il cinese e per completare il mio dottorato in teologia».

Oggi la sua attività consiste nell’insegnamento della lingua latina, molto apprezzata perché permette di tradurre documenti storici, scritti in particolare dai Gesuiti fra 1600 e 1700, che parlano della Cina.

Continua il missionario: «In Cina convivono ben cinque religioni principali: la cattolica, la protestante, la buddista, la taoista e il confucianesimo. Tutte queste sono regolate da un’agenzia governativa (Ufficio affari religiosi) e pertanto per qualsiasi attività che si voglia organizzare è necessario prima avere il visto da parte di questi funzionari. La differenza con il nostro stile di vita è insita in un meccanismo culturale locale, che occorre conoscere. Però il cristianesimo si può praticare liberamente. Addirittura la Costituzione cinese protegge la libertà religiosa. Ma la celebrazione dei sacramenti è regolata per legge. E anche la nomina dei vescovi cattolici deve essere fatta dal Governo. La stessa legge proibisce qualunque segno esteriore del Natale e spesso viene mandata la Polizia ad assistere alle varie funzioni religiose».

Tornando alla sua passione per il latino (e per il greco), l’università nella quale lavora gli consente di organizzare, annualmente, durante il mese di giugno, una vera e propria settimana del latino e un festival delle canzoni latine. Inoltre, annualmente, viene inviato a Roma, per un corso di aggiornamento.

Conclude don Michele: «Durante questo soggiorno ho anche la possibilità di consultare la biblioteca Vaticana, nella quale si trovano molti testi in lingua latina che trattano appunto della Cina e mi forniscono materiali per i miei studenti».

Valter Manzone

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