Poste: in Valle Belbo problemi con il recapito

Poste: in Valle Belbo problemi con il recapito

IL CASO Tornano a emergere problemi di recapito postale nei paesi. Un’avvisaglia c’era già stata ad aprile, quando un numero di Gazzetta d’Alba non arrivò agli abbonati di Sinio. Il disguido era dovuto a una riduzione del numero dei portalettere sul centro di distribuzione di Alba (una decina di addetti per rimpiazzarne una ventina lasciati a casa). L’azienda confermò le difficoltà, annunciando di voler risolvere la situazione e in effetti, da quella zona, non ci sono state notizie di altri disservizi.

Nei giorni scorsi, però, a sollevare nuovamente il problema è stato il sindaco di Santo Stefano Belbo Luigi Genesio Icardi. «A seguito di molte segnalazioni ricevute dai miei concittadini, mi faccio portavoce di una problematica importante per il nostro paese e per quelli vicini. Mi riferisco al grave disservizio continuativo, venutosi a creare dal 18 marzo, dopo lo spostamento da Santo Stefano Belbo ad Alba del servizio di recapito», afferma Icardi in una nota. Prosegue il primo cittadino santostefanese: «Mi sono giunte moltissime lamentele da parte di aziende, attività commerciali e privati cittadini, per il ritardo, l’errata e la mancata consegna della corrispondenza. A Santo Stefano Belbo, come nei paesi limitrofi, esistono realtà commerciali importanti, che necessitano di un servizio puntuale ed efficiente, come quello che Poste italiane da sempre ci aveva garantito». Icardi auspica, da parte dell’azienda, una soluzione soddisfacente per Santo Stefano e la Valle Belbo. I problemi evidenziati, infatti, riguardano anche Cossano, Rocchetta e Castiglione Tinella.

Col nuovo recapito postale i pacchi arriveranno nel pomeriggio

Anche da parte sindacale arrivano conferme dei problemi citati da Icardi. Dal 18 marzo, Santo Stefano Belbo non funziona più da centro secondario di distribuzione e il recapito viene gestito da Cortemilia, mentre il servizio business dipende da Alba. Antonio Lombardo (Cgil- Slc Poste Alba-Bra) segnala il rischio che la situazione possa peggiorare nei mesi estivi: «Mancano le scorte, ossia gli addetti che devono coprire le assenze per ferie». Il sindacalista aggiunge: «Nel 2018 abbiamo firmato il nuovo accordo sul recapito, nel quale si parla di allungamento dell’orario di consegna, di migliaia di assunzioni, di stabilizzazioni di contratti a termine, di mobilità interna, di passaggi di categoria per sostenere i vuoti e i maggiori carichi degli uffici e di automazione delle registrazioni per accelerare l’uscita. Nella realtà, abbiamo zone senza titolari, poche assunzioni e nessuna scorta. Se ancora viene portata la corrispondenza è grazie alla volontarietà dei portalettere».

Lombardo si rivolge anche agli amministratori locali, che nel novembre scorso erano stati convocati a Roma da Poste italiane per l’annuncio di un piano industriale che prevedeva servizi in più e nessun taglio per i piccoli Comuni. «Il ruolo dei sindaci è importante. Finora sono stati gli unici che sono intervenuti, sia come Anci che come Uncem, denunciando la possibile interruzione di pubblico servizio. Invece di lamentarsi allo sportello, l’utenza faccia presenti alle Amministrazioni le mancanze. Magari, questa volta, saranno i sindaci a convocare Poste e non viceversa», conclude Lombardo.

Corrado Olocco

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