Il viaggio di Salomon e Mamadou

Il viaggio di Salomon e Mamadou

CERESOLE Si è svolta, al cinema parrocchiale, la serata “Parole e immagini sulla vita e sul mondo: dialogo tra le culture”, incentrata su temi come guerre, povertà e migrazioni. L’incontro rientra nel progetto Indovina chi viene a cena?, finanziato dalla Regione e finalizzato alla promozione dell’integrazione. A presentare la serata sono state Stefania Bonetto, coordinatrice della biblioteca, e Mara Panero, educatrice della cooperativa sociale Ro&Ro.

Dopo la proiezione del documentario Human e l’intervento di Lorenzo Bruno, che da 7 anni si occupa dell’accoglienza di migranti a cascina Belvedere, la parola è passata a Salomon e Mamadou, due giovani profughi che hanno fornito un’importante testimonianza su un argomento che è oggi grande motivo di dibattito. Salomon, espatriato per sfuggire al regime militare che ha controllato il Gambia dal 1994 al 2016, ha parlato del viaggio che lo ha condotto, attraverso il deserto libico e il mare, a Vibo Valentia e poi a Carmagnola. Il giovane ha posto particolare enfasi sull’attraversamento della Libia: «Quando entri nel deserto, entri in un altro mondo: vedi soltanto sabbia e i corpi di chi ci ha provato prima di te ma non ce l’ha fatta; scappare è impossibile, e alcuni, non riuscendo a sopportare queste visioni, impazziscono». Mamadou, invece, è partito nel 2014 con l’intento di diventare autista ed è poi giunto, via Guinea e Libia, in Italia, dove ha anche trovato un posto di lavoro.

Dennis Bellonio

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