Tartufi: si parte da 250-350 l’etto

ALBA  Il palafiera del cortile della Maddalena ad Alba – detta all’albese – è per il tartufo bianco quello che il Nymex di New York è per il petrolio: il luogo in cui si stabilisce il valore del prodotto e in cui se ne vende la gran parte. Notevole importanza ha assunto nel corso degli anni la prima quotazione da parte del trifolao Stelvio Casetta, presidente dell’Associazione tartufai albesi. Un compito che quest’anno si fa particolarmente improbo, con la stagione del tartufo bianco ripartita, dopo il fermo biologico, solo sabato 21 settembre.

«La sensazione, parlando con i primi trifolao usciti nelle scorse notti, è che le piogge cadute abbondanti durante l’estate abbiano favorito il formarsi di un buon numero di tartufi bianchi. I primi commenti sono addirittura entusiastici, non tanto per la quantità, bensì per la qualità degli esemplari, con pezzi già molto buoni. Solitamente, invece, per trovare trifole di qualità occorre aspettare almeno le prime settimane di ottobre», spiega Stelvio Casetta, che aggiunge: «I pezzi più pregiati, come ogni anno, arriveranno sul mercato solo a novembre, ma possiamo essere molto soddisfatti di questo inizio».

Per la quotazione vera e propria bisogna però tenere conto di tutte le variabili: «Non dobbiamo farci prendere dall’entusiasmo, pensando alla pessima stagione del tartufo estivo, con pochissimi esemplari cavati sul nostro territorio. Per questo la quotazione all’apertura del mercato del tartufo nel cortile della Maddalena, il 5 ottobre, andrà a mio avviso dai 250 euro all’etto dei pezzi più piccoli ai 350 euro delle pezzature migliori. Le quotazioni, ovviamente, potranno scendere a 200 e 300 euro l’ettogrammo in caso di esemplari non particolarmente belli o “toccati” dal cane».

Saranno questi i primi prezzi al mercato del tartufo bianco, per una stagione iniziata con la serata Tuber primae noctis, il capodanno del tartufo bianco che per la prima volta ha sancito, nella notte tra venerdì 20 e sabato 21 settembre, l’inizio della stagione della cerca.

Particolarmente evocativo il luogo in cui si è tenuta la prima notte del nostro prodotto simbolo: il Pavaglione di San Bovo di Castino, nel cuore dell’alta Langa.

L’evento era organizzato da: ente Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero, Centro nazionale studi tartufo, in collaborazione con il Consorzio alta Langa Docg e l’Unione delle associazioni dei trifolao piemontesi.

La giornata si è conclusa con una cerca collettiva, dopo la mezzanotte, per salutare nel migliore dei modi l’inizio della stagione del tartufo bianco d’Alba che si chiuderà il 31 gennaio 2020.

Marcello Pasquero

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