IL COMMENTO/3 «La gente qui denuncia: questa tendenza a ricorrere alle Forze dell’ordine è una spinta che va incoraggiata». L’argomento è quello delle estorsioni, un sottocapitolo nella storia dei rapporti fra ’ndranghetisti e imprenditori documentato dalle pagine della relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia di Torino, che analizza il 2019.
«Sono i dati stessi a dirlo: l’ultimo episodio in ordine di tempo è quello di un albergatore che, dopo una richiesta di denaro da parte di elementi mafiosi, ha immediatamente segnalato il fatto», spiega un nostro contatto della Dia regionale. Così, la linea della fermezza premia. Nell’ambito dell’operazione Carminius, ad esempio, condotta lo scorso anno fra Torino e Carmagnola dai Carabinieri del Ros e dal Gico della Guardia di Finanza, si collegarono ad alcuni dei 17 arrestati della locale organizzazione mafiosa – legata alla cosca calabrese dei Bonavota di Sant’Onofrio con infiltrazioni di Cosa nostra – svariati episodi intimidatori, fra cui l’incendio di auto.
«Serve un’azione di comunicazione martellante nelle scuole e nel quotidiano contro i facili guadagni dell’attività illecita. Il problema è il denaro extra che queste persone hanno a disposizione e del quale si servono per inquinare il panorama delle attività lecite».
d.g.
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