Ordinavano pizze e birre per ricevere la droga: in manette una banda di trafficanti albanesi

Maltrattamenti in famiglia, due casi ad Alba e Bra

CIRIÉ Usavano un ristorante come base d’appoggio per il traffico di droga e l’affare fruttava qualcosa come 50mila euro al mese. L’escamotage messo in piedi da sei trafficanti di nazionalità albanese a Cirié era semplice: camuffare gli ordinativi della droga, consegnata a domicilio, come prenotazioni per pizze e birre all’attività di ristorazione gestita da uno di loro.

All’alba di stamane, mercoledì 6 maggio, il Comando provinciale dei carabinieri ha eseguito sei arresti, su richiesta del Gip e della Direzione distrettuale antimafia. L’accusa per i membri della banda (di età compresa fra i 22 e i 41 anni) è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; attività condotta con metodi violenti, alla luce dei casi di estorsione a danno dei clienti, documentati dai carabinieri della Tenenza di Cirié, dopo appostamenti e pedinamenti. La droga veniva confezionata in una mansarda nell’abitato, vasto il raggio d’azione esteso a tutto il canavese: per evitare problemi i trafficanti sotterravano lo stupefacente nei boschi per recuperarlo all’occorrenza. In manette, nel corso delle indagini anche quattro pusher, ingente il bottino sequestrato dai militari nelle perquisizioni domiciliari: nel complesso quasi 40mila euro in contanti.

Davide Gallesio

 

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