PINEROLO Dieci milioni di euro: sono i proventi realizzati, secondo la Guardia di finanza, negli ultimi due anni da due imprenditori locali, attraverso l’evasione sistematica dell’Iva e tre fallimenti pilotati di aziende attive nel comparto del recupero metalli e vendita di auto usate.
A documentare gli illeciti sono state le fiamme gialle della compagnia cittadina che, nei giorni scorsi, hanno cautelato, a scopo preventivo, su incarico della Procura di Torino, beni e conti riconducibili agli stessi imprenditori, per un ammontare di 4 milioni e mezzo di euro. I finanzieri hanno scoperto che i fondi sottratti alle aziende fatte fallire erano stati riutilizzati, con l’aiuto di un commercialista di Novara, per avviare nuove attività, operative in alcune Nazioni europee (Regno Unito e Romania) e in Stati di altri continenti (Marocco e Panama).
A destare l’attenzione degli inquirenti era stata la sproporzione fra le entrate dichiarate dai due – con precedenti per bancarotta e riciclaggio – e il patrimonio immobiliare del quale potevano disporre. Un’imbarcazione registrata in Slovacchia, due auto, tre complessi industriali, dieci immobili e tredici conti correnti facevano parte delle risorse alle quali sono stati apposti i sigilli, secondo le disposizioni del Codice antimafia.
Davide Gallesio