ALBA Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), porterà al Paese e ai Comuni italiani una mole di finanziamenti mai visti. Ma rappresenterà anche una prova non da poco per le Amministrazioni: il 2023 è il termine entro il quale occorre presentare i progetti, mentre il 2026 rappresenta il termine per la realizzazione delle opere.
Sono tempi stretti anche per una realtà come Alba, che può contare su una solida macchina amministrativa.
Per questo il Municipio ha deciso di procedere all’insegna della concretezza, come spiega il sindaco Carlo Bo: «Per ora, ci sono quattro bandi in ambito scolastico, uno nel campo della cultura per centri con meno di 5mila abitanti, sei nel quadro della gestione dei rifiuti e due per la ricerca: la maggior parte delle occasioni arriveranno a partire dai prossimi mesi.
Per questo abbiamo scelto di concentrarci sulle reali possibilità di aggiudicarci i fondi, così da non disperdere energie».
Il primo risultato Alba lo ha portato a casa la scorsa settimana: 2 milioni e 700mila euro, di cui 720mila serviranno per la realizzazione della sede della scuola di scienze infermieristiche alla Maddalena e 1.967.000 per la ristrutturazione dell’ex casa Miroglio in via Manzoni (il cui finanziamento era stato ipotizzato già lo scorso anno con il ricavato delle alienazioni, non concretizzate).
La sede del corso di laurea per gli infermieri – realizzato insieme all’Università del Piemonte orientale e all’Asl Cn2 –sorgerà al primo piano del complesso della Maddalena, con affaccio su via Vittorio Emanuele. Dopo gli ultimi passaggi, si procederà con le gare e l’appalto, così da essere pronti già per l’anno scolastico 2022-2023.
L’ex casa Miroglio è invece composta dal piano terreno, dal primo piano e da un piano interrato. Il sindaco Bo: «Intendiamo farne un polo culturale ed espositivo, anche vista la vicinanza con il centro studi Beppe Fenoglio, che si trova attualmente in spazi ristretti».
Entrambe le opere rientravano nel bando per la rigenerazione urbana: in questo momento, infatti, il Governo sta utilizzando graduatorie pregresse, così da finanziare progetti consolidati, che rientrano tra gli obiettivi del Pnrr.
Prosegue il primo cittadino: «Stiamo adesso valutando con quali progetti partecipare per ottenere fondi per l’ampliamento delle mense scolastiche, per il miglioramento degli spazi dell’asilo comunale e della scuola dell’infanzia in via Balbo».
Con la Provincia, che peraltro ha messo a disposizione le sue competenze per aiutare i Comuni a districarsi tra i bandi, Alba si sta invece muovendo per un’opera attesa da anni, per la quale esiste un progetto di massima: la palestra per i licei artistico e scientifico, nell’area dell’ex caserma Govone, con la riqualificazione dell’edificio che si trova alle spalle del parco Sobrino.
Ma c’è altro sotto il sole del Pnrr: dalla digitalizzazione alla valorizzazione turistica, dalla riduzione del rischio idrogeologico al sociale, con il sostegno alle fasce fragili e ai disabili. Importante è anche la partita per il parco Tanaro.
Dice Bo: «Un’attenzione particolare è rivolta alla fascia fluviale, al centro dei programmi elettorali e in attesa di riqualificazione».
Inoltre, «con i consorzi irrigui stiamo collaborando per un progetto di miglioramento dei canali, mentre con il Coabser stiamo lavorando nel campo dell’economia circolare e della gestione rifiuti».
Sul fronte del trasporto pubblico locale, il Comune si sta invece confrontando con l’Agenzia per la mobilità piemontese, mentre resta in primo piano la linea sperimentale a idrogeno per la tratta Alba-Asti, in collaborazione con la Regione.
Conclude Bo: «Il Pnrr è un cantiere in continuo divenire e sarà molto importante anche il confronto territoriale».
Francesca Pinaffo