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Ascoltare il Maestro viene prima del servirlo

UN PENSIERO PER DOMENICA – XVI TEMPO ORDINARIO – 17 LUGLIO

Il tema della XVI domenica è l’ospitalità, proposta da due episodi biblici noti: la generosa accoglienza, riservata da Abramo, a tre uomini, presso la quercia di Mamre (Gen 18,1-10) e una delle visite di Gesù alla casa di Marta e Maria (Lc 10,38-42).

Ascoltare il Maestro viene prima del servirlo
Cristo in casa di Marta e Maria, in un dipinto del diciassettesimo secolo, opera di Jan Vermeer.

L’ospitalità come principio di sopravvivenza. Al tempo di Abramo, in un contesto di nomadismo, trovare ospitalità significava sopravvivere, in aree semidesertiche, dove, anche con denaro, era impossibile procurarsi cibo e acqua. Lo stesso Abramo era riuscito a compiere il viaggio dalla Caldea alla Palestina perché qualcuno l’aveva ospitato, rifornito di cibo e acqua. Quando a casa sua arrivano improvvisamente degli ospiti, ricambia. Per il filosofo ebreo Lévinas l’ospitalità è l’alternativa alla Shoà: al far sparire l’altro come fumo nell’aria. Oggi l’ospitalità è principio di sopravvivenza per chi scappa da fame o guerra.

Anche Gesù ha avuto bisogno di ospitalità. Marta e Maria sono due tra le persone che hanno assicurato a Gesù ospitalità. Gesù, per sopravvivere tre anni come maestro itinerante, ogni tanto doveva trovare alloggio in una famiglia di amici: per riposarsi e recuperare energie. Ma anche, come vediamo spesso nel Vangelo, per gustare il calore di una famiglia e il valore dell’amicizia. «Una donna di nome Marta lo ospitò»: immaginiamo sia stata lei ad aprire la porta a Gesù. E che gli abbia offerto ciò che prevedeva il “galateo” dell’epoca: acqua per lavarsi i piedi, il bacio di benvenuto e l’unzione del capo con olio! Erano compiti della padrona di casa o della figlia maggiore.

Perché Maria ha scelto la parte migliore? La sorella minore, «seduta ai piedi del Signore», si preoccupa di ascoltarlo. Il suo è l’atteggiamento del discepolo di fronte al maestro: questi sedeva su uno sgabello e gli allievi per terra. Gesù riconosce e non critica il servizio di Marta: come avrebbe potuto, visto che poco più avanti, laverà i piedi agli apostoli? Non critica il servizio, ma l’affanno e l’agitarsi che disturbano l’ascolto della Parola, che deve essere tipico del discepolo. Le parole di Gesù rovesciano una cultura secolare, secondo cui l’ascolto della Parola era maschile, perché la Legge proibiva di comunicare i segreti di Dio a donne e pagani. Gesù, lodando l’atteggiamento di Maria insegna che il vertice dell’amicizia è l’attenzione alla persona dell’altro e dunque anche l’ascolto. C’è un modo di rapportarsi all’altro più alto del servizio: è l’attenzione a lui. È la lezione di Maria: ascoltare Gesù viene prima del servirlo.

 Lidia e Battista Galvagno

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