Asti-Cuneo, è partita la fase delle integrazioni

Asti-Cuneo, è partita la fase delle integrazioni
Il tratto monco dell'autostrada a Cherasco

LAVORI PUBBLICI La procedura burocratica era bloccata da mesi e la svolta è arrivata nel pieno dell’estate. Ma l’intricata matassa dell’autostrada Asti-Cuneo rimane difficile da sbrogliare. Lo scorso 2 agosto, la società concessionaria ha ricevuto l’attesa richiesta di integrazioni da parte del Ministero della transizione ecologica, necessaria per completare l’iter e rendere esecutivo il progetto del lotto 2.6A dell’autostrada, il tratto da Verduno al moncone di Cherasco, con la previsione del viadotto esterno al posto del tunnel nella collina. Sostenuto dalla concessionaria, dalla Regione e dai Comuni interessati, il progetto è stato inviato a Roma per la valutazione di impatto ambientale, in sostanza bloccata in attesa delle integrazioni.

Ora che il documento è arrivato, i tempi stringono: il Ministero ha concesso 20 giorni di tempo per consegnare quanto richiesto, ma il gruppo Gavio ha già chiesto una sospensione dei termini per un massimo di quattro mesi, come prevede la legge. Lo confermano dalla Regione, dove sembra permanere un certo ottimismo, visto che si attende la consegna della documentazione entro la fine di settembre, ben prima della scadenza. Di certo il lavoro dei tecnici non è poco: sono quindici le pagine richieste dal Ministero, tra cui 73 verifiche archeologiche, che rappresentano la parte più impegnativa.

Tra le richieste, anche il completamento dello studio di impatto ambientale con l’analisi dettagliata delle alternative, inclusa l’ipotesi del tracciato in galleria, sostenuta dalle associazioni ambientaliste riunite nell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero: proprio queste ultime hanno sollevato il problema della mancanza di uno studio dettagliato al Ministero.

Altre richieste riguardano l’impatto che il viadotto avrebbe sulla biodiversità della zona e sul sito dei paesaggi vitivinicoli di Langhe e Roero. «Finalmente è arrivata la richiesta di chiarimenti, così da poter chiudere la fase della valutazione di impatto ambientale. Da quanto ci ha confermato la Regione, entro settembre verrà trasmessa la documentazione integrativa: si sta lavorando affinché il cantiere del tronco A possa iniziare senza interruzioni rispetto al tronco B», dice Massimo Reggio, assessore albese ai lavori pubblici.

È questo l’obiettivo a cui si punta, con tempistiche che la società concessionaria ha annunciato da mesi: i 5 chilometri del lotto B dovrebbero essere terminati entro fine anno. Per terminare tutti i 9 chilometri manca il lotto A, che la società ha annunciato di poter completare in 15 mesi, rispetto ai 30 iniziali. Per l’Osservatorio, come riportato in una nota, «il documento pervenuto è redatto con cura, accogliendo le più importanti osservazioni giunte al Ministero», ma secondo il sodalizio, rimangono alcuni punti da chiarire come «la questione del 2.5, cioè l’adeguamento della tangenziale di Alba: il processo autorizzativo sarebbe potuto iniziare il 6 marzo 2021, doveva durare 11 mesi e 22 i lavori, con l’obiettivo di terminare a dicembre del 2023. Ma non ci risulta alcuna comunicazione ufficiale».

 Francesca Pinaffo

Banner Gazzetta d'Alba