Autostrada: lavori spediti tra Roddi e Verduno ma servirà qualche mese in più per finirli

Autostrada: lavori spediti tra Roddi e Verduno ma servirà qualche mese in più per finirli 2

RODDI Si sposta avanti di qualche mese la fine dei lavori di costruzione del tratto di autostrada tra Roddi e Verduno. Anche se i lavori procedono spediti serve più tempo per completare il cantiere e la cosa piace alla società concessionaria che prevede di agganciare la realizzazione del lotto successivo, verso Cherasco, a quello in lavorazione oggi.

Il Comitato di supporto dell’autostrada Asti-Cuneo, organismo che raduna attorno a un tavolo Regione, Provincie, Comuni toccati dal tracciato e la società Autostrada Asti-Cuneo Spa, ha fatto il punto nei giorni scorsi.  Il presidente della Regione Alberto Cirio ha parlato del suo incontro con il nuovo ministro alle infrastrutture Matteo Salvini: «È stato un confronto utile, perché il ministro è consapevole dell’importanza dell’opera e ha voluto rassicurarci sull’impegno del Governo affinché venga finalmente completata».

La situazione

I lavori del lotto II.6B sul territorio di Alba, Roddi e Verduno procedono spediti: «Situazione che conferma ancora una volta come le maggiori tempistiche che ci separano dal completamento complessivo dell’opera sono riferibili agli aspetti amministrativi e autorizzativi che si frappongono ancora oggi all’avvio dei lavori del lotto successivo (II.6A)», riepiloga l’assessore regionale alle infrastrutture, trasporti e opere pubbliche Marco Gabusi.

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Per il lotto Verduno-Cherasco la concessionaria ha presentato tutte le integrazioni richieste al Ministero della transizione ecologica che hanno previsto, tra l’altro, il completamento di oltre 80 trincee archeologiche con l’obiettivo di chiudere tra il mese di gennaio e il mese di febbraio 2023 l’intero iter autorizzativo con la fase di valutazione ambientale e di localizzazione dell’opera che prevede la realizzazione del tracciato su viadotti. Ciò potrebbe consentire l’avvio dei lavori sul secondo lotto entro il primo semestre del 2023. Proprio per dare continuità logistica agli uomini e ai mezzi già oggi presenti in cantiere, sono state ricalibrate le tempistiche di completamento dei lavori in corso sul primo lotto in modo da poter proseguire, senza soluzione di continuità, i lavori sul lotto ancora da avviare.

«Grazie all’attuale organizzazione, l’impresa costruttrice sarà in grado di contrarre i tempi di realizzazione anche di questo lotto recuperando, almeno parzialmente, i maggiori tempi delle approvazioni ministeriali che oggi stiamo vivendo», aggiunge Gabusi. «L’obiettivo di tutti è il completamento dell’intera opera a fine 2024».

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Il tavolo ha anche analizzato, con gli enti territoriali, le problematiche connesse all’utilizzo dell’attuale tangenziale di Alba che verrà ammodernata e adeguata al termine della procedura amministrativa attualmente in corso.

«La Regione Piemonte continuerà a monitorare le attività della concessionaria e a rappresentare, ai ministeri competenti del nuovo governo centrale, l’urgenza di completamento dell’infrastruttura autostradale», ha concluso Gabusi.

Martinetti (M5s): «È una questione esclusivamente tecnica, ne prenda atto chi addossava colpe al Movimento»

«Cuneo-Asti, la questione non è politica, ma tecnica. L’abbiamo detto ad agosto e lo ripetiamo oggi. Chi questa estate cercava di addossare le responsabilità al Movimento 5 stelle, dovrà prenderne atto. L’iter autorizzativo è lo stesso, con o senza il Movimento 5 stelle al Governo. Non cambia di una virgola», dice Ivano Martinetti consigliere regionale 5 stelle.

«Lo slittamento del cantiere tra Verduno e Cherasco è dovuto essenzialmente alla presentazione di un documento non sufficientemente dettagliato da parte del concessionario, e alla legittima richiesta di chiarimenti da parte del ministero interessato. La politica non c’entra nulla. Eppure qualcuno prova sempre a tirare la croce sui grillini. Forse continua a dare fastidio che ad aver sbloccato l’opera, dopo anni di ritardi, è stato l’intervento decisivo del primo Governo Conte e dell’allora ministro alle infrastrutture Toninelli. Così come è merito del Governo Conte l’aver garantito l’accesso gratuito all’ospedale di Verduno per chi proviene da Alba e da Bra», conclude Martinetti.

 

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