Ultime notizie

Avis: il neopresidente Gianluca Adriano punta sull’apporto dei ragazzi

Sabato 8 l'Avis di alba si riunisce per l'assemblea annuale dei soci 1
Un momento della donazione effettuata il 20 aprile all'Enologica.

SOTTO LE TORRI Dopo le dimissioni di Giuseppe Ferraro, l’assemblea dei soci della sezione Avis di Alba, riunitasi il 22 ottobre, ha eletto il nuovo presidente. La scelta degli affiliati è ricaduta su Gianluca Adriano, classe 1965, già capogruppo a Magliano Alfieri dal 2017. Può considerarsi un figlio d’arte: suo padre Carlo, oltre a essere stato sindaco del paese roerino, fu cofondatore del gruppo locale.

Avis: il neopresidente Gianluca Adriano punta sull’apporto dei ragazzi 1
Gianluca Adriano (Avis Alba) © Barile

Il neopresidente ci racconta che il suo primo approccio alla donazione non fu dei più idilliaci: «Avevo diciotto anni, mi presentai alla visita e il medico mi disse di andare a dormire più presto alla sera. Come risultato, non mi feci più vedere per lungo tempo. Ricominciai nel 1997, un anno prima che mio padre morisse di cancro. Da allora, non mi sono più fermato». Anche alla luce dell’esperienza personale, Gianluca ci indica quale sarà l’approccio con i neodonatori durante la sua gestione: «Bisogna innanzitutto ringraziare chi compie uno sforzo per provare a fare il primo prelievo. Una sacca di sangue dona una settimana di vita a un talassemico, non scordiamocelo. Se poi la persona in questione non verrà più avrà i suoi motivi, ma lo dobbiamo ringraziare per il gesto compiuto, non colpevolizzarlo. Non dicendo che lo ha fatto soltanto per avere gli esami del sangue gratuiti».

Avis: il neopresidente Gianluca Adriano punta sull’apporto dei ragazzi
Giuseppe Ferraro, presidente uscente

Secondo Adriano, i giovani «sono il presente e non il futuro, devono aver la possibilità di agire adesso. Per promuovere fra loro la propensione alla donazione continueremo con le nostre visite, con l’autoemoteca, alle scuole albesi: abbiamo già preso accordi con i licei classico e scientifico, con il polo enologico e con gli istituti Einaudi e Cillario». Nonostante l’atto quale sono chiamati a sottoporsi sia volontario, «qualcosa va restituito a chi compie gesti di così grande generosità. Vorrei organizzare delle feste del donatore, con cibo, musica e balli, per rafforzare il coinvolgimento. Penso anche a dei tornei sportivi. Inoltre, posso dire che vorremmo riproporre la “Doi pass con coi d’l’Avis”». L’incarico di presidente scadrà tra due anni. «Mi definisco, più che un traghettatore, un trattorista. Avrò bisogno dell’aiuto di tutti per portare a termine tutte le missioni».

In mezzo, ci sono alcune difficoltà da superare, in primis la mancanza di medici. Dallo scoppio della pandemia il personale disponibile è limitato, sia a causa del-
l’impiego massiccio nei centri vaccinali, sia perché gli iscritti ai corsi di specializzazione si vedono negata la possibilità di svolgere altre attività. L’approccio del nuovo presidente albese è pragmatico e ottimista: «Preso atto della situazione cercheremo di sopperire alla necessità nel modo migliore. Dovremo trovare compromessi e soluzioni alternative, guardando sempre al lato positivo. Ci toccherà accorpare alcuni gruppi, limitando le uscite ad alcune sedi, oltre a quella albese. Ci chiederanno conto dell’utilizzo più limitato dell’autoemoteca e avremo il dovere di spiegare come la situazione attuale non ci permetta di fare altrimenti. Vedremo quali saranno le prossime evoluzioni».

Complice la pandemia, anche il sentito gemellaggio con Saint Tropez si è un po’ affievolito. «Ma i contatti ci sono sempre e abbiamo intenzione di riprendere le iniziative appena possibile».  

Davide Barile

Banner Gazzetta d'Alba